E’ emergenza adozioni per i circa 200 cani e i 100 gatti del canile Parrelli di Roma, posto sotto sequestro da 9 mesi: a lanciare l’sos è la Lav (Lega antivivisezione) che da qualche settimana è stata autorizzata dalla Procura di Roma a riprendere le operazioni per il trasferimento dei cani e gatti del canile.
«I primi 61 animali affidati alla Lav sono finalmente usciti dalle gabbie, a cominciare dai tanti bisognosi di urgenti cure medico-veterinarie e immediatamente ricoverati in cliniche veterinarie; nelle prossime settimane saranno trasferite altre decine di animali, fino a svuotare definitivamente la struttura». Per aiutare questi animali la Lav sta impegnando numerose risorse, facendosi carico, grazie al sostegno di soci e donatori, anche di ingenti spese economiche per attività indispensabili, come visite veterinarie e degenza clinica, educatori cinofili, trasporto, spese legali.
«Cerchiamo in tutt’Italia con urgenza famiglie disponibili ad accogliere questi dolcissimi cani e gatti», è l’appello di Ilaria Innocenti, responsabile Lav del Settore cani e gatti . «Nuvola, Romolo, Ciccio, Luna e tanti altri attendono una casa accogliente, scriveteci a infoadozioni@lav.it. Su www.lav.it sono disponibili le foto e le informazioni per adottarli: grazie anche per l’aiuto che potrete darci a veicolare questo appello».
Come è accaduto per il sequestro dei circa tremila beagle di Green Hill, la custodia di questi animali verrà assunta per ‘gruppi di animali’, dando la precedenza ai quattro zampe bisognosi di cure veterinarie e/o anziani: appena varcato il cancello del rifugio, gli animali saranno affidati alla Lav, come accaduto in questi giorni.
La vicenda Parrelli. «In nove mesi sono ben 36 gli animali deceduti nella struttura. Una carneficina inaccettabile per qualsiasi comunità, ancor meno per la capitale che con un tale degrado mostra il peggio della convivenza», afferma la nota Lav, che spiega: «Sono molte le fonti di prova che confermano nei confronti di questo canile ipotesi di reato molto gravi, tra cui il maltrattamento di animali e la detenzione incompatibile con le necessità etologiche degli animali. Pluridenunciato negli ultimi 20 anni, il canile Parrelli è stato posto sotto sequestro nel 2013 e Roma Capitale è stata nominata, dal magistrato, custode giudiziario in collaborazione con la Asl. La palese inadeguatezza della struttura e la sua illegalità è stata poi confermata dal Tribunale del riesame. Secondo la Lav e secondo le perizie svolte da personale indipendente ed esperto, sono numerose e gravi le violazioni a danno degli animali: alimentazione scadente e non adeguata alle differenti esigenze nutritive degli animali, criticità nella preparazione e nella conservazione del cibo, condizioni igieniche disastrose (es. bidoni e vasche usate per preparare il cibo. Presenza di deiezioni solide e liquide anche vicino al cibo), gli scoli e i pozzetti di raccolta che attraversano i box sono pericolosi sotto il profilo sanitario, inadeguatezza di alcuni materiali della struttura: patchwork di reti metalliche che possono esporre gli animali a lacerazioni; tavole di legno che trattengono acqua e umidità esponendo gli animali a rischi sanitari. Grave situazione sanitaria di molti animali, con 36 decessi avvenuti nei nove mesi successivi al sequestro. Frequenti patologie e lesioni cutanee ascrivibili, secondo perizia medico veterinaria, a ‘negligenza’. In questi anni, secondo la Lav, gli animali hanno subito una situazione di gravissima costrizione, lesiva del loro benessere psicofisico, anche in considerazione del fatto che lo stesso gestore ha continuato ad accogliere indiscriminatamente e frequentemente una gran quantità di animali, consapevole delle inadeguate condizioni in cui tali animali saranno costretti a vivere. Trascorsi alcuni mesi dal sequestro del canile Parrelli, la Lav, autorizzata dalla Procura della Repubblica di Roma ad entrare nel Rifugio solo negli ultimi mesi, con l’obiettivo di promuovere le adozioni degli animali con il supporto delle associazioni Alfa e Avcpp, si è resa conto che, nonostante la misura cautelare, e considerato il lassismo dimostrato dal Comune di Roma come custode giudiziario, gli animali continuavano ad essere detenuti in condizioni inaccettabili. Per questa ragione, dopo aver evidenziato all’Autorità giudiziaria, al Nirda del Corpo Forestale dello Stato, una serie di criticità documentate in un dossier di decine di pagine e allegati, la Lav ha ottenuto la custodia di tutti gli animali in uscita dalla struttura».
«Una vicenda drammatica e raccapricciante», dichiara Gianluca Felicetti presidente Lav, «che si trascina da troppo tempo, sulla pelle di animali indifesi, e con precise responsabilità che la Magistratura potrà finalmente accertare, grazie ad inoppugnabili elementi di prova. Non è accettabile che a Roma, né altrove, gli animali vengano segregati a vita in condizioni di tale degrado. Confidiamo nella generosità e nella sensibilità di tante famiglie che possono prendere in affido questi animali».