Non è certo un buon Natale per migliaia di cuccioli di cani e gatti ‘impacchettati’ e messi sotto l’Albero. Ogni anno si ripete il rituale di sorprendere un bambino, un familiare o un amico con un cucciolo di razza in regalo. Acquisti spesso distratti, fatti online da chi si spaccia allevatore o da privati che con l’abbaglio del risparmio invitano per la consegna a recarsi a un casello autostradale. Un affare, si pensa. Che invece va ad alimentare un traffico illecito che vale milioni e milioni di euro. “Resiste ancora, purtroppo, la triste abitudine di regalare un cagnolino per Natale. Nel mese di dicembre si registra il picco di importazioni di cuccioli dai paesi dell’Est europeo”, spiega Rossano Tozzi, della Sezione operativa antibracconaggio e reati in danno agli animali (Soarda) dei Carabinieri.
La tratta vale oro. “Oltreconfine il prezzo di vendita dei cuccioli è di gran lunga più basso di quello effettuato in Italia: presi a 100 euro vengono rivenduti a 450, fino ad arrivare a 1.200”, dice Tozzi. Che poi esorta: “Nei canili e nei gattili ci sono tanti animali che aspettano di essere adottati, andiamo a prenderli lì. E non facciamo che il cane di Natale sia l’abbandono di Ferragosto”.
Già, perché è possibile che un cucciolo in regalo non sia stata una sorpresa così gradita e purtroppo succede che in prossimità delle ferie estive l’animale possa finire abbandonato in strada. Sempre poi che ci arrivi all’estate.
I cuccioli allevati nei Paesi dell’Est “viaggiano per tantissime ore stipati dentro a furgoni. Spesso vengono venduti ai caselli autostradali”, spiega il sovraintendente capo della Forestale. “Arrivano in Italia già malati. Gli vengono somministrati farmaci cortisonici per renderli vispi, giusto il tempo di essere venduti. Ma dopo una quindicina di giorni sviluppano la malattia e il più delle volte vanno incontro alla morte con tutto il dramma che può comportare in casa la scomparsa di un cucciolo, pensiamo a un bambino. Il traffico illegale di cuccioli è continuo ma a dicembre sale la richiesta. Ecco perché i vari corpi di polizia intensificano l’attenzione e i controlli sulla rete autostradale, specie nelle aree transfrontaliere, in questo periodo dell’anno”.
Maltrattamento e dati falsi nei documenti di accompagnamento delle piccole vittime. “L’importazione di per sé è legale, sempre che gli animali abbiano tre mesi d’età, vaccinazione e antirabbica già effettuate. Nei fatti ci troviamo spesso di fronte a una situazione in cui le carte di accompagnamento ci sono ma contengono dati falsi, in
particolar modo sull’età”, racconta Tozzi. Un cucciolo con meno di tre mesi “ammesso che abbia fatto la vaccinazione, non ha sviluppato ancora gli anticorpi e diventa veicolo di rabbia”.
Alti dunque i rischi sia per la salute del cane che per la sua gestione in casa. “Se viene allontanato troppo presto dalla mamma, dalla quale, insieme ai fratellini, impara in tenerissima età l’inibizione e il controllo del morso”, sostiene Tozzi. Senza contare la sofferenza che un simile strappo, prima della fine dello svezzamento, comporta per il cagnolino. Secondo il sovraintendente capo della Forestale una corretta informazione e una maggiore consapevolezza sono alla base di un acquisto legale: “Gli acquirenti devono innanzitutto non lasciarsi abbindolare dagli annunci su internet che offrono cuccioli a prezzi concorrenziali. Fare attenzione alle consegne a porta a porta: di solito si traducono in appuntamenti al casello autostradale più vicino”. E poi: “Non inviare mai caparre, perché i soldi spariscono e il cane non si vedrà mai. Non credere agli allevatori che mettono in vendita ogni tipo di razza: uno serio ne alleva al massimo due. Ultimo consiglio: nei canili ci sono tantissimi cani che aspettano di essere accolti in famiglia”. Adottiamo, piuttosto che comprare per Natale.
(Fonte: AdnKronos)