Nello è un cocker nero che il 18 settembre ha potuto far visita al suo umano ricoverato in condizioni critiche da circa due settimane nel reparto di Terapia intensiva dell’Ospedale San Giuseppe di Empoli. Non appena ha visto il suo familiare, gli si è avvicinato e lo ha annusato salendo sul letto, ricevendo in cambio tenere carezze.
“Era la prima volta che un animale da compagnia entrava nella Terapia intensiva del San Giuseppe”, riferisce l’Ausl Toscana Centro. L’incontro ha coinvolto i sanitari presenti che lo hanno organizzato anche attraverso il coordinamento infermieristico di Lucia Salvadori, mettendo in atto tutte le procedure previste dal regolamento aziendale sul Pet visiting, percorso dell’umanizzazione delle cure previsto dalla Regione Toscana in particolare nei contesti assistenziali ad alta criticità. La pet-therapy è anche prevista nelle Linee guida di trattamento della Critical Care Society Usa, sottolinea l’Ausl.
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“Superata la fase critica e risvegliato il paziente dal coma farmacologico”,spiega il direttore del reparto, Rosario Spina, “la presenza delle persone care rappresenta uno stimolo psicologico ed è determinante. In particolare, il legame di amiciziatra l’uomo e il cane, i gesti affettuosi convenzionali che si scambiano, fungono da elemento facilitatore per lo svezzamento dalle cure intensive. La Terapia intensiva di Empoli, come nella maggior parte delle Terapie intensive toscane è una Rianimazione ‘aperta’. Non solo perché i familiari possono entrare senza limiti di orario, ma aperta significa anche più umana. Fino a poco tempo fa le Terapie intensive erano i luoghi più chiusi degli ospedali; adesso si prendono cura anche delle famiglie con i loro problemi, i dubbi, i pianti che queste circostanze creano”.
(Foto tratta da Il Secolo XIX)