Il Wwf Italia ha lanciato una petizione rivolta al Governo italiano affinché si faccia portavoce presso la Corte penale internazionale di una richiesta a beneficio della comunità internazionale: inserire tra i crimini contro l’umanità anche la distruzione dei sistemi naturali cruciali per la sopravvivenza dell’intera società umana, al pari del genocidio e dei crimini di guerra.
Firma la petizione del Wwf Italia
“Dall’inizio dell’anno ad oggi la percentuale netta della superficie bruciata in Amazzonia è aumentata del 150% rispetto al trend degli ultimi 10 anni. Questo avrà ripercussioni non solo sull’ambiente e le economie locali, ma sull’intero Pianeta riducendo la biodiversità globale, la risorsa idrica del Pianeta, indebolendo la regolazione del clima e amplificando drammaticamente gli effetti nefasti del riscaldamento globale . E’ ora di cambiare rotta e di colmare un vuoto normativo che finalmente dia rilevanza a quei disastri ambientali che vanno oltre la giurisdizione nazionale”, spiega l’associazione ambientalista. “Ci rivolgiamo agli italiani come ‘cittadini del mondo’ capaci di far sentire la propria voce contro questo disastro che vede tra le cause
principali azioni umane di rapina del suolo e di incapacità di gestione sostenibile. La Terra è un bene collettivo di cui prenderci cura con la massima attenzione, una prospettiva ecologica. Abbiamo inoltre il dovere morale di sostenere le comunità locali, veri custodi di questo patrimonio. L’inferno di fuoco che sta vivendo l’Amazzonia può diventare quella ‘miccia’ emotiva per spingere le persone a combattere lo sfruttamento incontrollato, insostenibile e spesso illegale delle risorse naturali del pianeta”.
La Corte penale internazionale, a cui il Governo italiano dovrebbe rivolgersi, è stata istituita proprio con lo Statuto di Roma nel 1998: la Corte giudica i responsabili di crimini particolarmente gravi e che riguardano la comunità internazionale nel suo insieme come, ad esempio, il genocidio. La richiesta del Wwf è quella di inserire nello Statuto della Corte anche i crimini ambientali, ai sensi dell’art.7 dello stesso Statuto. E’ infatti possibile da parte di uno Stato Parte modificare gli elementi costitutivi dei crimini e l’Italia è uno dei Paesi protagonisti nell’istituzione stessa della Corte.
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