La Lav, insieme all’Intergruppo parlamentare Animali, ha presentato una proposta di legge costituzionale finalizzata a introdurre nella nostra Carta fondamentale, all’articolo 9, il principio: “Gli animali sono esseri senzienti e la Repubblica ne promuove e garantisce la vita, la salute e un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche etologiche”.
La proposta di legge prevede anche, all’articolo 117 secondo comma lettera s), d’includere gli animali tra le materie su cui lo Stato ha legislazione esclusiva.
Secondo Gianluca Felicetti, presidente della Lav: “Il riconoscimento degli animali nella Costituzione è un passo importante che prenderebbe atto della mutata sensibilità dell’opinione pubblica, di quanto già esprime il Trattato Europeo che li definisce esseri senzienti e di analoghi riferimenti presenti nelle Costituzioni di Germania, Austria, Svizzera e India. Il nuovo corso del rapporto con gli altri animali deve essere fondato sull’assegnazione di diritti basilari, già iniziata con la riforma del Codice penale nove anni fa, speriamo che il Parlamento voglia sciogliere questo nodo morale”.
Il testo è stato presentato lo scorso 24 ottobre in occasione del convegno “La questione animale” che si è svolto nella biblioteca del Senato Giovanni Spadolini, durante il quale il professor Stefano Rodotà (giurista e politico) e il professor Luigi Lombardi Vallauri (ordinario di Filosofia del diritto, Università degli studi di Firenze) hanno presentato un tomo del Trattato di Biodiritto, collana di studi di bioetica, diretta da Stefano Rodotà e Paolo Zatti, che per la prima volta affronta la “questione animale”.
L’intero volume, edito dalla Giuffrè, analizza la “questione animale” sotto diversi aspetti: dalla necessità dell’alimentazione senza prodotti di origine animale per motivi di carattere etico, ambientale e sanitario, alla tutela degli animali d’affezione, della fauna selvatica e di quelli esotici, analizzando l’inopportunità di tante pratiche con uso di esseri viventi, come feste popolari, sagre, palii e circhi che continuano di fatto a riconoscere l’animale quale “oggetto” e non “soggetto” di diritto.
Nel corso del convegno, due insigni costituzionalisti hanno affrontato inoltre un tema cruciale: il professor Stefano Grassi (Università di Firenze) e la professoressa Francesca Rescigno (Università di Bologna) hanno analizzato l’opportunità di riconoscere gli animali come soggetti di diritti e tutela a livello costituzionale.
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Il Trattato di Biodiritto contribuisce alla conoscenza del trattamento giuridico delle questioni bioetiche, offrendo un panorama eterogeneo ed esaustivo di contributi autorevoli e di approfondite riflessioni. Visione d’insieme, interdisciplinarità e concretezza rendono il trattato un’opera di ampio respiro, senza la pretesa, tuttavia, di mettere a sistema un sapere ancora indefinito e in continuo mutamento. Nel tentativo di far fronte alla complessità della materia, la riflessione giuridica si affianca a una vasta gamma di prospettive e di discipline, dalla filosofia alla scienza politica, dalla medicina e dalla biologia alla sociologia e all’antropologia, dal diritto alla medicina legale. La struttura e l’impostazione dell’opera rispondono, così, alla natura e ai fondamenti della materia e alle questioni da essa sollevate.
Il volume su “La questione animale“ nasce dall’esigenza di dare all’opera un orizzonte più vasto di quello meramente antropocentrico, in virtù anche di una accentuazione dell’integrazione tra scienza, filosofia, etica e diritto. L’opera è suddivisa in due parti: una prima parte che considera l’animale in sè, nel suo porsi come animale senziente e nel suo rapporto con l’uomo; la seconda parte analizza la questione normativa e, a seguire, i problemi relativi agli animali selvatici, all’allevamento e alla macellazione, alla sperimentazione animale e agli animali d’affezione. La trattazione si conclude con la disamina dei ruoli e della responsabilità del veterinario e del diritto penale della protezione animale.