Caccia. Deregulation filovenatoria, nuovi attacchi alla legge nazionale. Le associazioni: non affidare la gestione della fauna alle “doppiette”, no ai cacciatori come surrogati delle guardie venatorie pubbliche.
In discussione alla Camera proposta di legge che autorizza i cacciatori a sparare tutto l’anno. Petizione Enpa: in poche ore raccolte online 65mila adesioni
Roma, 11 marzo 2019 – Decine di migliaia di persone stanno protestando online contro la clamorosa proposta di legge del M5S. Il Movimento, che da sempre aveva fatto dell’ambiente e del rispetto degli animali temi portanti della propria proposta politica, sconfessa le sue origini e promuove una proposta di legge che autorizza i cacciatori a sparare tutto l’anno. Si tratta della PdL n. 982/2018, un testo “omnibus” che vede come primo firmatario l’onorevole Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, ma che è sostenuta da quasi tutti i componenti M5S della Commissione. “La proposta di legge”, spiega Enpa, “è un inaccettabile escamotage, con cui si vorrebbero dare alle doppiette nuove e più generose possibilità di sparo“. Il prezzo di questo voltafaccia sarebbe pagato non solo dai cinghiali, ma dai caprioli, dai daini e dalle volpi, con mamme e cuccioli sterminati fin dentro le loro tane. Si tratta della PdL n. 982/2018, un testo “omnibus” che vede come primo firmatario l’onorevole Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, ma che è sostenuta da quasi tutti i componenti M5S della Commissione. “La proposta di legge”, spiega Enpa, “è un inaccettabile escamotage, con cui si vorrebbero dare alle doppiette nuove e più generose possibilità di sparo“. Il prezzo di questo voltafaccia sarebbe pagato non solo dai cinghiali, ma dai caprioli, dai daini e dalle volpi, con mamme e cuccioli sterminati fin dentro le loro tane.
Il provvedimento firmato da Gallinella e dagli altri deputati M5S regala ai privati, cioè ai cacciatori, la possibilità di essere impiegati legittimamente nelle operazioni di “controllo faunistico”, oggi riservate solo al personale pubblico di vigilanza”
Aggiunge l’associazione che l’approvazione del testo sarebbe anche “uno schiaffo alla Corte Costituzionale. Sono anni che le Regioni, alla continua ricerca del “voto venatorio”, cercano di inserire nei loro atti normativi la figura del “cacciatore/selecontrollore”, mai prevista dalla legge 157 del 1992. E sono ann che la nostra Suprema Corte annulla per illegittimità costituzionale tali provvedimenti. Su questo contiamo ben cinque sentenze. Da ricordare inoltre che la stessa Corte ha contestato alle Regioni la mancata applicazione dei metodi ecologici di prevenzione, prioritari rispetto a qualsiasi abbattimento, come stabilito con estrema chiarezza dalla normativa nazionale».
Al M5S, Enpa chiede di restare fedele alle proprie origini e alle proprie promesse in materia di animali e ambiente, e di cancellare dalla PdL n. 982 gli articoli contestati.
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Roma, 8 febbraio 2019 – Stralciare dalla proposta di legge “omnibus” n. 982, che vede come primo firmatario Filippo Gallinella (M5S, presidente della Commissione Agricoltura della Camera) le norme che delegano al mondo venatorio la delicata materia della “gestione” faunistica. Lo chiedono le associazioni Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf che sottolineano come un’approvazione di tali norme, attualmente all’esame della Commissione Agricoltura della Camera, porterebbe di fatto alla possibilità di sparare tutto l’anno. «Gli stessi emendamenti filovenatori sul “controllo” faunistico – osservano le associazioni – erano già stati respinti dal Senato dopo che i loro medesimi proponenti li avevano ritirati durante la discussione del decreto “Semplificazioni”. E’ inaccettabile che la Camera stia cercando di riproporne il contenuto».
Secondo Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf, “si tratta dell’ennesimo tentativo di stravolgere la legge 157 del 1992 sulla tutela della fauna selvatica e sulla regolamentazione della caccia”. Le associazioni hanno chiesto dunque di essere audite dalla Commissione Agricoltura. “La proposta di legge n.982, firmata tra l’altro da molti capigruppo, con il pretesto della semplificazione amministrativa, inserisce due articoli palesemente a favore dei cacciatori”, scrivono in una nota Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf. “L’art. 31 delega totalmente la gestione faunistica, materia prettamente scientifica di competenza della pubblica amministrazione, al mondo venatorio: un tentativo chiaro di superare, attraverso la modifica della legge nazionale, ben 5 sentenze della Corte Costituzionale che hanno bocciato le Regioni per aver inserito illecitamente nelle proprie leggi regionali la figura del cacciatore/selecontrollore con il chiaro intento di consentire la caccia tutto l’anno”.
Sotto accusa anche l’articolo 32 della proposta di legge, il quale amplia il numero delle associazioni venatorie riconosciute (ai sensi della 157/92) inserendo la Confavi. “Con un gesto di responsabilità la Camera dei Deputati si esprima per lo stralcio di questi due articoli, pericolosi, dannosi e senza alcun presupposto scientifico”, concludono le associazioni. “Misure, quelle in discussione, del tutto all’opposto rispetto alle grandi esigenze del patrimonio faunistico del nostro Paese che richiede invece una forte, decisa, politica di tutela”.