La Regione Veneto e la Regione Emilia Romagna continuano a mantenere attivi i piani di controllo della fauna selvatica, consentendo a singoli cacciatori di spostarsi indisturbati all’interno della loro provincia, mettendo a rischio la salute degli altri cittadini. Lo rende noto la Lav, che si appella ai prefetti affinché intervengano.
“Abbiamo inviato ben due lettere ai presidenti delle due Regione, Luca Zaia e Stefano Bonaccini, e agli assessori competenti, chiedendo la sospensione immediata dei piani di controllo della fauna selvatica”, dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav Animali selvatici. “Si tratta di azioni in contrasto con i numerosi provvedimenti urgenti del Governo a tutela della salute pubblica che possono vanificare l’impegno e i sacrifici di tutti i cittadini, costretti in questi giorni all’isolamento tra le mura domestiche”.
La lettera è stata inviata anche ai Ministri della Salute e dell’Interno, chiedendo si attivino in caso di inerzia della Regione e in quanto è possibile che analoghi piani siano attivi in altre Regioni, con i rischi che ne conseguono per la salute pubblica. In questi giorni in cui le istituzioni hanno impartito ulteriori restrizioni alla mobilità, come il divieto di attività sportive all’aperto, è essenziale che il Governo intervenga su tutti i possibili vettori del contagio.
La decisione delle due Regioni è gravissima, poiché mette a rischio la salute dei cittadini per eseguire i piani di controllo, che sono attività differibili a un altro momento e non sorrette da ragioni di urgenza, quindi in evidente contrasto con le disposizioni impartite dal Governo, che consentono lo spostamento esclusivamente alle persone impegnate in attività urgenti”, prosegue Massimo Vitturi. “Chiediamo un intervento diretto dei prefetti perché impongano il rispetto delle decisioni del Governo anche ai cacciatori. È essenziale che restino a casa propria come qualsiasi altro cittadino”.
Leggi la lettera Lav riguardante il Veneto
Leggi la lettera Lav inviata al presidente dell’Emilia Romagna