L’attuale diffusione del Covid-19 è il risultato della trasmissione da uomo a uomo. Non vi sono prove che gli animali da compagnia possano diffondere il virus. Pertanto, non vi è alcuna giustificazione nell’adottare misure contro gli animali da compagnia che possano comprometterne il benessere. Lo afferma a chiare lettere il Ministero della Salute.
L’Istituto Superiore di Sanità aggiunge: “Gli animali domestici contribuiscono alla nostra gioia e al nostro benessere, soprattutto in periodi di stress come quelli che stiamo vivendo. In assenza di sintomi riferibili a Covid-19 e se non si è in isolamento domiciliare, passare del tempo con il proprio animale domestico e accompagnare il proprio cane nell’uscita quotidiana (nel rispetto della normativa) contribuisce a mantenere in salute noi stessi e i nostri amici animali”.
LEGGI ANCHE Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus
Cosa dice il Ministero della Salute nella sua nota
Dal momento che gli animali e l’uomo possono talvolta condividere alcune malattie (note come malattie zoonotiche), è necessario sempre e non solo per il timore del Covid-19, che vengano adottate sempre le normali misure igieniche raccomandate da medici e veterinari per evitare la diffusione delle malattie.
Al ritorno dalla passeggiata è bene pulire sempre le zampe dei nostri cani, evitando prodotti aggressivi e quelli a base alcolica che possono indurre fenomeni irritativi. Piccoli accorgimenti che ci permettono di ridurre al minimo il rischio di introdurre in casa, al termine di una passeggiata, patogeni che potrebbero diffondersi negli spazi comuni.
Nelle abitazioni in cui ci sono soggetti affetti o sottoposti a cure mediche per Covid-19 si devono evitare, per quanto possibile, i contatti ravvicinati con i propri animali così come si fa per gli altri conviventi e fare in modo che se ne occupi un altro familiare. La presenza di un animale in casa può considerarsi una grande opportunità per tutta la famiglia, sia da un punto di vista educativo che sociale.
“Grandi e piccini possono trarre benefici dalla convivenza con un animale domestico, soprattutto in questo momento di disagio e difficoltà”, afferma il Ministero della Salute. “L’interazione con gli animali è fonte di arricchimento interiore, di stimoli sensoriali ed emozionali; in particolare il rapporto con il cane è fondato sulla fiducia e sul rispetto reciproco e contribuisce a migliorare la qualità della vita che purtroppo in questi giorni ha subito un cambiamento repentino. Il contatto con un animale accresce la disponibilità relazionale e comunicativa, contribuendo, attraverso la cura e le attenzioni verso l’animale, a sviluppare un impatto positivo sull’umore, riducendo la solitudine, stati d’ansia e depressione”.
E’ doveroso infine sottolineare che abbandonare un animale che abbiamo scelto come componente della famiglia non solo è un gesto ignobile e deprecabile, ma è anche un reato sancito dal codice penale (art. 727 c.p.).
Cosa dice l’Istituto Superiore di Sanità nella sua nota
Umberto Agrimi, Direttore del Dipartimento Veterinario dell’Istituto Superiore di Sanità, fa ulteriore chiarezza con una nota pubblicata nel sito dell’Istituto, che ribadisce: “Non esiste alcuna evidenza che gli animali domestici giochino un ruolo nella diffusione di Sars-CoV-2 che riconosce, invece, nel contagio interumano la via principale di trasmissione”.
La nota dell’Iss chiarisce i seguenti punti.
Quattro casi in tutto il mondo. Al 2 aprile 2020, a fronte di 800 mila casi confermati nel mondo di Covid-19 nell’uomo, sono solamente 4 i casi documentati di positività da Sars-CoV-2 negli animali da compagnia: due cani e un gatto ad Hong Kong e un gatto in Belgio. In tutti i casi, all’origine dell’infezione negli animali vi sarebbe la malattia dei loro proprietari, tutti affetti da Covid-19. In tutti e 4 i casi descritti, gli accertamenti diagnostici sono stati condotti mediante tecniche molecolari e, al momento, non sono disponibili dati di isolamento virale, utili a definire con maggiore certezza lo stato di infezione. Tuttavia, in uno dei due cani di Hong Kong la positività degli accertamenti sierologici supporta l’ipotesi che il cane fosse infetto da Sars-CoV-2.
Cosa sta facendo la ricerca veterinaria. Il dato, per quanto limitato a poche osservazioni, merita attenzione. A questi casi di infezione avvenuta naturalmente, si stanno infatti aggiungendo i risultati degli studi sperimentali effettuati in laboratorio su alcune specie domestiche. Questi confermerebbero la suscettibilità del gatto, del furetto e, in misura minore, del cane all’infezione da Sars-CoV-2. Essendo Sars-CoV-2-2 un virus nuovo, occorre intensificare gli sforzi per raccogliere ulteriori segnali dell’eventuale comparsa di malattia nei nostri animali da compagnia, evitando tuttavia di generare allarmi ingiustificati. Vivendo in ambienti a forte circolazione virale a causa della malattia dei loro proprietari, non è inatteso che anche gli animali possano, occasionalmente, contrarre l’infezione. Ma, nei casi osservati, gli animali sono stati incolpevoli “vittime”.
Gestione familiare in caso di positività umana. Poiché la sorveglianza veterinaria e gli studi sperimentali suggeriscono che gli animali domestici siano, occasionalmente, suscettibili a Sars-CoV-2, è importante proteggere gli animali di pazienti affetti da Covid-19, limitando la loro esposizione. La possibilità che gli animali domestici possano contrarre l’infezione pone domande in merito alla gestione sanitaria degli animali di proprietà di pazienti affetti da Covid-19. La raccomandazione generale è quella di adottare comportamenti utili a ridurre quanto più possibile l’esposizione degli animali al contagio, evitando, ad esempio, i contatti ravvicinati con il paziente, così come si richiede agli altri membri del nucleo familiare. Gli organismi internazionali che si sono occupati dell’argomento raccomandano di evitare effusioni e di mantenere le misure igieniche di base che andrebbero sempre tenute come il lavaggio delle mani prima e dopo essere stati a contatto con gli animali, con la lettiera o la scodella del cibo.
Gioia e benessere in periodo di stress. Occorre sottolineare che gli animali domestici contribuiscono alla nostra gioia e al nostro benessere, soprattutto in periodi di stress come quelli che stiamo vivendo. In assenza di sintomi riferibili a Covid-19 e se non si è in isolamento domiciliare, passare del tempo con il proprio animale domestico e accompagnare il proprio cane nell’uscita quotidiana (nel rispetto della normativa) contribuisce a mantenere in salute noi stessi e i nostri amici animali.
Iss fonte in costante aggiornamento. Bisogna considerare che le conoscenze sul virus Sars-CoV-2 sono in rapida evoluzione e dunque quanto detto è da considerarsi ad interim. Tuttavia, l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ritiene utile promuovere lo scambio di conoscenze, man mano che queste sono rese disponibili, per il benessere e salute degli animali da compagnia e dei loro proprietari e dunque fornirà gli aggiornamenti necessari per rimanere in linea con l’evolversi della letteratura scientifica e delle posizioni ufficiali delle principali autorità nazionali e internazionali e per fornire informazioni dettagliate e indicazioni di comportamento.
Anche questo servizio del Tg3 Rai andato in onda il 4 aprile 2020 rilancia le corrette informazioni sul tema.
LEGGI ANCHE Coronavirus, il decalogo Oipa per l’assistenza agli animali
LEGGI ANCHE Coronavirus, il front-desk Lav in aiuto degli animali
FAQ sul nuovo coronavirus pubblicate nel sito del Governo