E’ possibile lasciare i propri beni in eredità al proprio non umano o agli ospiti dei rifugi? Sì!
Gli animali possono diventare beneficiari di un testamento attraverso la nomina di un erede diretto (una persona fisica o giuridica) che amministri l’eredità per conto del quattrozampe. Si può nominare anche un’associazione animalista.
La legge non consente di fare testamento direttamente a favore del pet, ma si può indicare una persona individuata che poi se ne dovrà prendere cura. In altre parole, gli animali non possono essere nominati eredi diretti ma possono diventare beneficiari di un testamento, in maniera indiretta, attraverso la nomina di un erede diretto (una persona fisica o giuridica) che amministri l’eredità per conto del quattrozampe. E’ bene prevedere nel testamento in maniera esplicita che il pet dovrà ricevere assistenza, cibo, alloggio ed ogni cura possibile fino a quando è in vita.
L’erede diretto può essere una persona fisica o un’associazione che opera in favore degli animali.
In Italia sono ancora poche le persone consapevoli dell’importanza di un gesto che può dare molto agli altri senza intaccare il diritto dei propri eredi. Una pratica già molto diffusa nel mondo anglosassone che consente di ricordare una Onlus e dunque una causa sociale, nella propria eredità, ma che in Italia è ancora un argomento tabù (Scheda approfondimento in allegato – Italiani, animali e testamento: alcuni numeri, tra tabù e nuove tendenze).
Eppure, se si abbandona per un istante la naturale ritrosia ad immaginare il “dopo di noi”, ci si accorge che il testamento rappresenta una importante opportunità di dare continuità ai valori di una vita, lasciando un segno in favore dei diritti di tutti gli animali, e contribuendo in modo concreto alle tante attività ed iniziative a favore degli animali.
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Qui sotto, un breve video Lav sul tema