Music: “The Time To Run (Finale)” by Dexter Britain
di Paolo Taranto (da www.fotografianaturalistica.org)
Felix Rodriguez De La Fuente lo aveva soprannominato “il proiettile vivente”, una definizione azzeccatissima per questo stupendo falco che della velocità fa la sua arma segreta. Da una rielaborazione di tutti gli studi scientifici fatti sulla velocità del Falco pellegrino fino ad oggi, usando tecniche di ogni tipo (radar, modelli matematici, gallerie del vento) si può stimare la velocità raggiungibile da un Falco pellegrino in picchiata in almeno 360 km/h anche se teoricamente questo rapace può superare i 400 km/h. Il Pellegrino è un cacciatore aereo, che si nutre solo di Uccelli catturati in volo grazie alle sue doti di velocità ed agilità.
Dura lex sed lex
Alcune scene di quest video potrebbero scuotere la sensibilità del pubblico, è però necessario ricordare che questa è la natura e ha il suo corso, esistono predatori e prede e vivono in perfetto equilibrio (a meno che questo non venga disturbato dall’uomo). Se il Falco
pellegrino non uccidesse altri uccelli le popolazioni di certe specie crescerebbero in sovranumero e gli individui morirebbero per effetto del loro eccessivo numero (morte per fame o per malattie).
Il rischio di estinzione e la conservazione
Durante gli ultimi secoli il Pellegrino ha subito una drastica riduzione nelle sue popolazioni e una successiva ripresa solo nell’ultimo decennio; la causa di questa riduzione delle popolazioni è l’uomo; tra i principali fattori che hanno contribuito a questa decimazione dei
Pellegrini sono da ricordare: il prelievo da parte dei collezionisti di uova, il bracconaggio, il “controllo dei predatori” operato da cacciatori e guardiacaccia, lo sterminio operato dagli allevatori di piccioni e infine i veleni ambientali. Nonostante tutto però le popolazioni di Pellegrino hanno resistito e non si sono mai estinte completamente, ritornando negli ultimi decenni abbondanti come una volta, grazie ai numerosissimi progetti di conservazione messi in atto in tanti Paesi (reintroduzini, protezione legale, sensibilizzazione del pubblico etc.)
Oggi la popolazione di Falchi pellegrini si è ripresa così bene che questa specie ha iniziato a colonizzare anche le città, ricche di prede (piccioni e storni) e di strutture artificiali che somigliano alle pareti rocciose naturali dove il pellegrino si riproduce. In Italia le prime coppie spontanee di Falco pellegrino si sono insediate a Milano e Bologna, ma attualmente sono diverse decine le città italiane che ospitano coppie di falchi pellegrini urbani. Le riprese di questo video sono state realizzate nella città di Bologna dove sono presenti ormai da molti anni due coppie riproduttive, una in zona Fiera (palazzi della Regione) e una in pieno centro storico (campanile di San Petronio).
Note:
Tutte le riprese sono state effettuate nel massimo rispetto degli animali e senza arrecare alcun disturbo. Le riprese al nido sono state possibili grazie a un minuscolo foro presente nella schermatura della finestra appositamente collocata per non creare disturbo ai
falchi; le riprese in esterno sono state realizzate invece con videocamere e super-teleobiettivi in grado di filmare a oltre 60 ingrandimenti.
Gallerie fotografiche → www.fotografianaturalistica.org
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2 COMMENTS
Luca Lunelli
I falchi pellegrini sul campanile di San Petronio, sono un gradito ritorno, perchè ricordo che ai tempi di mio bisnonno e mia nonna (che abitavano ad un centinaio di metri dalla basilica) i falchi c’erano… e me ne parlavano quando ero bimbo rattristandosi che erano spariti. Luca
Redazione
Grazie per questa bella testimonianza!