Con l’arrivo della bella stagione torna il “pericolo vegetale” per i nostri cani abituati a scorrazzare sui prati: i forasacchi, cioè le ariste di graminacee selvatiche.
Sono i frammenti della spiga di specie vegetali diffuse ovunque, anche negli spazi verdi cittadini. Per conformazione, si attaccano saldamente al pelo di animali che “sfruttano” come veicolo per i semi. Ve ne sono di diverse dimensioni, da 1 a 3 centimetri, tutti con una robusta punta acuminata e con delle “ali” provviste di piccoli uncini disposti in maniera tale da consentire il movimento solo in una direzione, assicurandone sempre e comunque l’avanzamento.
I cosiddetti “siti di innesto” più frequenti sono le orecchie, il naso, la gola, gli spazi tra le dita, più raramente l’ano e, nel caso delle femmine, nella vulva. Non mancano tuttavia casi di forasacchi tirati fuori dai veterinari in aree meno frequenti, come l’albero bronchiale, la colonna vertebrale, il fegato, l’intestino e le ovaie. Questo perché, come detto, “viaggiano” nell’organismo del paziente colpito, per poi fermarsi nelle più diverse parti anatomiche.
I forasacchi che si incuneano nelle orecchie provocano un forte fastidio, il cane inizia a scuotere violentemente la testa, anche in modo convulso. Dopo uno spazio di tempo variabile il paziente inizia a scuotere meno la testa per assumere un atteggiamento “a testa ruotata” . E’ importante portare in visita immediatamente il paziente, per evitare infezioni batteriche da patogeni veicolati dallo stesso forasacco, ma anche per evitare danni alla membrana timpanica e conseguente deficit auditivo. In pazienti di indole particolarmente docile e tranquilla è possibile asportare il forasacco nelle orecchie senza l’ausilio della sedazione.
I forasacchi che vengono inalati possono spesso fermarsi a livello del naso del cane; in questo caso il sintomo di più frequente riscontro è lo starnuto, nei primi minuti frequente e convulso, in un secondo momento più placato o assente; gli starnuti possono o meno essere accompagnati dall’emissione di poche gocce di sangue. E’ però importante eliminare immediatamente il forasacco, onde evitare che esso possa permanere all’interno del naso, causando il formarsi di un ascesso, o che esso possa proseguire il suo percorso lungo l’albero bronchiale e qui insediarsi. Tale procedura in genere viene eseguita con il paziente in anestesia totale.
Altra sede da tenere in considerazione, sebbene più rara, ma che riguarda anche il gatto, è l‘occhio, con conseguenze più o meno gravi, che possono andare dalla semplice congiuntivite sino alla perforazione corneale, con penetrazione in camera anteriore e perdita della vista, se non si interviene subito.
E’ importante dunque:
- recarsi dal veterinario al minimo sospetto di penetrazione di forasacchi
- ridurre le probabilità che ciò avvenga: è dunque importante evitare di portare i cani in campi con erba alta oppure tagliata e lasciata seccare; provvedere ad adeguata ispezione e spazzolatura del pelo (soprattutto tra le dita e intorno alle orecchie) ogni volta che si torna da un’uscita al parco o da una scampagnata e, se ve la sentite, procedere ad una tosatura integrale o, per lo meno, tenere sempre cortissimo il pelo attorno alle orecchie e fra le dita, riducendo così pure il rischio di aggressione da parte di pulci e zecche, altri problemi estivi da non sottovalutare.