(Nella foto Lennox, ucciso in Inghilterra poiché somigliava ad un pitbull)
Storia a lieto fine per i pitbull Angie e Mark. I due cani erano destinati a morire con una iniezione letale a causa della crudele normativa britannica, la Breed specific legislation (Bsl), che vieta il possesso di alcune razze canine, o di esemplari di una certa taglia, per ragioni di sicurezza. Questa legge prevede la soppressione dei cani individuati, anche solo per somiglianza estetica, come pitbull.
Risale a giugno l’ultima applicazione di questa legge che tanto sdegno aveva suscitato per Lennox, il cane che vedete nella foto: un incrocio tra un pitbull e un labrador, che venne soppresso dalla municipalità di Belfast nonostante i numerosi appelli e le centinaia di proposte di adozione giunte anche dall’Italia.
“Per Angie e Mark abbiamo deciso di passare dallo sdegno ai fatti, sottraendoli al loro destino”, dichiara Marco Bravi, responsabile del Centro comunicazione e sviluppo Enpa che ha partecipato in prima persona all’operazione. “Attraverso una catena di solidarietà che ci ha fatto attraversare mezza Europa, nei giorni a cavallo di Ferragosto siamo riusciti a portare Angie e Mark in Italia, dove potranno vivere una nuova esistenza serena e sicura. I cani verranno inseriti, per un breve periodo di osservazione, nell’ambito del nostro progetto Ex combattenti anche se, dalle prime analisi, non risulterebbe necessaria alcuna terapia comportamentale”.
Dello stesso avviso anche Giusy D’Angelo, comportamentalista Enpa, la cui partecipazione all’azione di salvataggio si è rivelata determinante. “L’aspetto sconcertante”, ha affermato D’Angelo, “è che la normativa inglese non prende in considerazione il profilo comportamentale dei cani, portando alla morte anche animali che, come Angie e Mark, si sono da subito mostrati pacifici e giocherelloni. L’allegria nei loro occhi per le prime corse sui prati italiani la dedichiamo al compianto Lennox, sperando che in futuro non si perpetui questo olocausto dei giorni nostri che, per triste analogia concettuale, si basa unicamente su fondamenti razziali”.