Ha avuto un lieto fine la travagliata storia dell’orsa Alice, esemplare di oltre 30 anni di età, arrivata clandestinamente in Italia nel 1980 e sballottata tra strutture circensi fino a un recinto nel giardino di un albergo-ristorante del trevigiano, dove è stata sequestrata dal Corpo forestale dello Stato.
Divenuta nel tempo un’attrazione per i visitatori, Alice era tenuta all’interno del parco annesso alla struttura turistica senza certificati che ne comprovassero la legale provenienza. Orso bruno (Ursus arctos) è la specie di appartenenza dell’esemplare, annoverata tra quelle pericolose per l’incolumità dell’uomo e sottoposte al più alto grado di tutela da parte della Convenzione di Washington (Cites) riguardante animali e vegetali a rischio di estinzione. Il legale rappresentante della struttura che la ospitava, pertanto, è stato segnalato dalla Forestale all’autorità giudiziaria per detenzione illegale di specie protette.
Di Alice si sa che inizialmente proveniva da un circo russo, ma non si conoscono le sue origini più remote né come vi fosse finita. Senza un passato, ma con un futuro migliore all’orizzonte grazie all’intervento della Forestale e all’impegno dell’Associazione Animals Asia Foundation Italia Onlus, che ha individuato nel Bioparco “Gnadenhof für Baden” di Monaco di Baviera un sito ottimale per la detenzione dell’animale, che potrà vivere in compagnia di altri plantigradi e in uno spazio vasto e adeguato dal punto di vista ambientale.
A fianco dell’orsa Alice, a condividere buona parte delle sue vicissitudini, c’era un altro esemplare, maschio, finito anch’esso nel parco dell’hotel in provincia di Treviso e, purtroppo, morto da poco. La scomparsa dell’animale ha gettato l’orsa in uno stato di prostrazione e ora, ci si auspica, che le nuove cure, l’introduzione in uno spazio ampio e idoneo da condividere con i propri simili, ricco di piante da cui trarre il nutrimento e alberi su cui arrampicarsi, possano soddisfarne esigenze fisiologiche ed etologiche così da rendere migliori gli ultimi anni dell’esistenza.
Per garantire uno spostamento in completa sicurezza e con una particolare attenzione al benessere dell’animale sottoposto a sedazione, l’operazione di trasferimento è stata organizzata nel 2103 dal Servizio Cites territoriale di Vicenza e dagli esperti del Servizio Cites centrale di Roma del Corpo forestale dello Stato, con la piena collaborazione dei membri dell’Associazione e dei veterinari del Parco tedesco giunti in Veneto.