Moby è vegan da oltre 30 anni. Nel 2014, ha rilasciato un’intervista alla rivista Rolling Stone e ha spiegato: “Sono diventato vegetariano per un motivo molto semplice: amavo (e amo) gli animali e non voglio essere coinvolto in nulla che porti loro sofferenza. Poi ho pensato che le mucche da latte e le galline ovaiole vivono una vita di sofferenza, ma allora perché consumo ancora latticini e uova? Così nel 1987 ho escluso tutti i prodotti animali e sono diventato vegan. Semplicemente per poter mangiare e vivere secondo la mia convinzione che gli animali hanno diritto alla propria vita e che contribuire alla sofferenza degli animali è qualcosa che non voglio fare”.
Anche sulla sua pagina Facebook ha testimoniato questa scelta, parlando non solo del suo amore per gli animali ma anche per tutto il pianeta Terra: “È importante ricordare che le coltivazioni per l’allevamento contribuiscono al 25% dei cambiamenti climatici, all’85% della deforestazione e al 40% dell’uso delle risorse idriche. E i vegani vedono notevolmente ridotta la possibilità di ammalarsi di cancro, di malattie cardiache, di diabete. E ancora, bisogna ricordare che servono circa 135 kg di grano per fare mezzo kg di carne, ma 135 kg di grano possono essere usati per fare 135 kg di pane. Insomma io sono vegano perché amo gli animali, ma anche perché penso che questo rappresenti la miglior opportunità per gli esseri umani per vivere e vivere in salute sul nostro pianeta. L’agricoltura per l’allevamento non è solo distruzione di miliardi di animali a causa di indicibili sofferenze per miliardi di creature innocenti, è anche causa di distruzione del nostro clima, delle nostre foreste e della nostra stessa uccisione”.