Denunciato al termine di un’indagine dei carabinieri forestali su input di Oipa Italia onlus

Ha omesso di curare uno dei suoi cani, che è poi morto in seguito alle gravi ferite non medicate: per questo motivo il proprietario dell’animale, un 50enne italiano residente a Prato, è stato denunciato per maltrattamento dai carabinieri forestali.

I militari di Ceppeto (Firenze), su richiesta delle guardie ecozoofile della Oipa Italia onlus, hanno svolto nei giorni scorsi un accertamento in una casa di Campi Bisenzio (Fi), dove in un fondo agricolo hanno trovato tre cani detenuti all’interno di un box. In particolare uno dei tre, un segugio maremmano maschio, è apparso subito in gravi condizioni: riverso sul pavimento, in stato di totale immobilità con gli arti rigidi, emanava un odore purulento.

Il cane, con il consenso del proprietario, è stato trasferito in un ambulatorio veterinario per gli accertamenti e le cure d’emergenza. Il medico veterinario ha certificato un forte stato di shock per il segugio, poiché rimasto per un lungo periodo di tempo con diverse ferite lacero contuse, estese su tutto il corpo, provocate dai morsi di un altro cane. Una di queste ferite sulla testa, particolarmente profonda, risaliva probabilmente a qualche giorno prima. Inoltre, la presenza di fango sulla maggior parte del corpo del cane ostacolava la pulizia delle ferite. Il cane è morto il giorno successivo nella clinica veterinaria come conseguenza della morsicatura, come ha confermato l’esame autoptico.

I militari hanno dunque denunciato il proprietario per aver causato la morte dell’animale, omettendo “di assumere condotte positive che avrebbero evitato il verificarsi dell’evento, come il monitoraggio sanitario dell’animale e l’eliminazione del pericolo dovuto alla presenza di due cani mordaci, tenuti nello stesso box”.

Le guardie zoofile Oipa, in un precedente sopralluogo, avevano già contestato al 50enne pratese delle inadempienze normative sulla detenzione degli animali, dando al proprietario delle prescrizioni relative all’adeguamento delle cucce e prescrivendo una visita veterinaria in quanto sia l’esemplare poi morto che un altro presentavano ferite nel muso e nelle orecchie.