Ucciso in Brasile un giaguaro femmina utilizzato poco prima come mascotte nella cerimonia di passaggio della torcia olimpica nella città di Manaus, capitale dello Stato di Amazonas.

Secondo quanto ha riferito un portavoce dell’esercito, il felino, chiamato Juma, al termine della manifestazione è riuscito a fuggire, e ha attaccato un soldato. Contro di lui sono stati lanciati quattro dardi tranquillizzanti, che però non sono riusciti a fermarlo. A quel punto, un soldato ha utilizzato la sua pistola e lo ha ucciso.

Gli organizzatori dei Giochi di Rio hanno ammesso che era stato “un errore esporre la torcia olimpica, simbolo di pace, vicino a un animale selvaggio incatenato”. Mentre uno studioso del comportamento animale, Joao Paulo Castro, dell’università di Brasilia ha detto alla Bbc “non è né salutare né consigliabile sottoporre un animale ad una situazione del genere, con molto rumore e molta gente”.

Sul piede di guerra anche i gruppi per i diritti degli animali che hanno condannato l’uccisione, chiedendosi il motivo per cui l’animale sia stato coinvolto nella manifestazione olimpica. “Quando impareremo? Animali selvaggi tenuti in cattività e costretti a fare cose che li spaventano, che a volte gli provocano dolore e sono sempre innaturali sono come bombe ad orologeria”, ha affermato in un comunicato Brittany Peet, del People for the Ethical Treatment of Animals.

Juma viveva con altri fratelli in uno zoo collegato a un campo di addestramento militare in Amazzonia, dove la specie è considerata un simbolo. Era stata salvata da cucciola dai soldati quando la madre è morta nella giungla. In Amazzonia, i giaguari sequestrati ai cacciatori a volte sono tenuti come mascotte dai militari e mostrati nelle parate.

Che gli organizzatori delle Olimpiadi non siano abbastanza sensibili al tema del rispetto dei diritti animali è confermato da questo tragico episodio che riporta alla memoria anche l’accensione del braciere alla cerimonia inaugurale dei giochi di Seul, quando vennero bruciate vive le colombe liberate per celebrare l’inizio dei giochi e che, disorientate, avevano scelto il braciere per appollaiarsi.