Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha manifestato ieri sera, con una telefonata, la sua solidarietà alla delegata Oipa di Trento, Ornella Dorigatti, in sciopero della fame da dieci giorni. Uno sciopero della fame con il quale l’attivista per i diritti degli animali ha voluto portare l’attenzione dell’opinione pubblica e politica sulla gestione degli orsi condotta dalla Provincia autonoma di Trento a colpi di ordinanze di cattura e abbattimento.
«A seguito della telefonata del ministro, ho deciso d’interrompere la protesta, fiduciosa nelle sue parole con le quali mi ha rinnovato il suo impegno fattivo a favore degli orsi reclusi nel Casteller e di tutti gli orsi che rischiano di essere catturati a seguito della generica ordinanza del presidente Maurizio Fugatti che dispone la captivazione permanente di quegli esemplari che solo si avvicineranno nei centri abitati», spiega Ornella Dorigatti. «Il ministro ha espresso il suo appoggio anche per qualsivoglia “azione dal basso” che possa pacificamente costruire una serena convivenza tra gli allevatori, gli agricoltori e gli orsi. Il mio impegno è quello di trovare anzitutto una sistemazione alternativa al Casteller dove, tranne veterinari e forestali, a nessuno è consentito entrare, neppure ai consiglieri comunali. Il ministro ha già ricevuto il ‘no’ di Lombardia, Veneto e Friuli per la loro ricollocazione, nonostante nei loro territori vi siano ambienti boschivi ideali per gli orsi che Fugatti considera “in eccedenza” e “pericolosi”, anche senza fondamento scientifico. Sono molto grata al ministro per il suo gesto e le sue parole. Mi ha inoltre comunicato di aver inviato al Casteller una delegazione composta da carabinieri forestali, un veterinario ed esperti del Ministero e dell’Ispra. Speriamo che anche questo contribuisca a migliorare le condizioni di reclusione degli orsi, in questo momento fortemente sotto stress. Stress che, a quanto so da fonte certa, è probabilmente sottoposta anche l’orsa JJ4 a causa del suo radiocollare che risulta molto stretto. Spero che, essendo gestibile da remoto, i forestali possano provvedere al più presto a rimuovere questo grave disagio. Al presidente Fugatti chiedo accoratamente di porre fine a questa assurda persecuzione e, per una volta, a mettersi nei panni degli orsi prima d’emanare nuove ordinanze di cattura o, peggio, d’abbattimento».