Papa Francesco ha confermato la visione antropocentrica che ispira la sua catechesi. Diverse dichiarazioni e l’enciclica Laudato si’ avevano già rivelato la sua visione, tutta centrata sul primato dell’uomo sul resto del mondo vivente.
Nel suo video messaggio per il 14° incontro nazionale Manos abiertas che si sta svolgendo a Santa Fe, in Argentina, sul tema ‘Misericordia: un viaggio dal cuore alle mani’, ha affermato:
“Io posso provare pena di fronte ad un animale ferito o ad una situazione, ma la misericordia è un altro sentimento: è quando la miseria dell’altro, o una situazione di dolore o di miseria, si pone sul cuore ed io permetto che questa situazione tocchi il mio cuore. Io direi: è il viaggio di andata, il viaggio dalla miseria al cuore. E questo è il cammino: non c’è misericordia se non si parte dal cuore, un cuore ferito dalla miseria dell’altro, da una situazione dolorosa dell’altro, un cuore che si lascia ferire”.
Per Francesco la ‘misericordia’ è quel che muove il cuore, riflesso della misericordia di Dio. “Misericordia è un viaggio dal cuore alle mani”, prosegue Bergoglio nel suo videomessaggio. Se è così, cosa muove un uomo in soccorso di un animale ferito, abbandonato, maltrattato, vessato? La “filantropia”, spiega, cosa diversa dalla misericordia: “E’ differente avere buoni sentimenti. Questo non è misericordia, sono buoni sentimenti. E’ differente fare filantropia con le mani, questo non è misericordia. E’ buono, è buono, è buono, non è male fare filantropia, però non è misericordia, questa è un’altra cosa”.
Ma noi che amiamo gli animali siamo mossi dal profondo del cuore all’azione. E se occupandoci di loro siamo per questo Papa solo dei “filantropi”, ci riconosciamo tuttavia nelle parole del grande William Shakespeare:
“Vuoi essere simile alla natura degli dei? Sii misericordioso con gli animali: la dolce misericordia è il vero segno della nobiltà”.
Qui il servizio di Radio Vaticana con stralci del videomessaggio