Per i circa 350 cani e i 150 gatti del canile Parrelli di Roma, situato sulla via Prenestina, da anni al centro di denunce e sospetti per irregolarità e decessi di animali, arriva la svolta decisiva: gli agenti del Nirda (Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali) del Corpo Forestale dello Stato hanno eseguito il sequestro preventivo della struttura e degli animali, in seguito a una precedente ispezione scaturita da una dettagliata denuncia presentata dalla Lav per gravi ipotesi delittuose, tra cui il reato di maltrattamento di animali (art. 544 ter del Codice penale), detenzione incompatibile (art.727 C.p.) ed esercizio abusivo della professione medica (art. 348 C.p.). Lo comunica, in una nota, la Lav. Come sempre avviene in questi casi, il Comune di Roma è identificato quale custode giudiziario degli animali. Si tratta di una procedura già posta in essere nei casi analoghi.
La struttura è stata sequestrata su ordine del Tribunale di Roma a seguito di un’ispezione del Nirda e del personale del Comando provinciale di Roma della Guarda di Finanza che, come spiega un comunicato del Corpo, aveva rilevato “la detenzione di circa 500 cani e gatti di varie razze ed età. Il controllo e le attività connesse per appurare lo stato di detenzione degli animali hanno avuto come conseguenza il provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari di Roma di sequestro preventivo di tutta la struttura e di tutti gli animali presenti, per maltrattamento e condizioni incompatibili di detenzione degli animali. Il sindaco di Roma è stato nominato custode giudiziario e si darà seguito al più presto alle operazioni di affido degli animali sequestrati, al fine di assicurare loro condizioni di benessere”.
“In attesa che la giustizia accerti e persegua ogni eventuale responsabilità, anche omissiva”, dichiara da parte sua la Lav, “confidiamo nell’impegno del Comune di Roma quale garante dei diritti di questi cani e gatti. Ringraziamo i tanti volontari il cui supporto è stato davvero determinante in questa complessa vicenda, nonché il Nirda del Corpo Forestale, l’avvocato Raffaella Sili del Foro di Roma e la Procura di Roma per l’importantissima attività di contrasto dei crimini a danno degli animali che di certo si rileverà decisiva anche in questo caso. Una situazione di gravissima costrizione, lesiva del benessere psicofisico degli animali anche in considerazione del fatto che lo stesso gestore, volontariamente e in palese violazione dei vincoli espressi dalla normativa vigente, ribaditi dalla Commissione di vigilanza regionale richiesta e ottenuta dalla Lav e dallo stesso Comune di Roma, ha continuato ad accogliere indiscriminatamente e frequentemente una gran quantità di animali, consapevole delle inadeguate condizioni in cui tali animali saranno costretti a vivere”.