Un esemplare ucciso ogni 18 ore dai bracconieri per il suo corno, e così in natura sono rimasti solamente 2o mila esemplari di rinoceronte. Se i tassi di abbattimento continueranno a salire con la stessa tendenza dell’ultimo periodo, attestata da Save the Rhino, in soli 28 anni i rinoceronti bianchi saranno estinti nel loro habitat naturale e si potranno osservare e conoscere esclusivamente nelle strutture zoologiche.
Ad oggi, non è ipotizzabile un programma di ripopolamento in natura poiché il rischio di abbattimento è ancora troppo elevato. «Il numero di esemplari uccisi è notevolmente aumentato: da 300 nel 2010 a 1.000 nel 2013», dichiara Davide Bomben, presidente dell’Associazione Italiana Esperti d’Africa (Aiea). «Se i dati resteranno stabili, chiuderemo il 2014 con circa un migliaio di rinoceronti uccisi solo in Sudafrica. Un dato allarmante che, se consideriamo anche Kenya, Namibia, e altri Stati africani, gli esemplari vittime dei bracconieri sono quasi 2.800: il 10% della popolazione».
La strage dei rinoceronti deriva dai falsi miti sulle proprietà del corno di rinoceronte, richiesto soprattutto in Asia, dove gli si attribuiscono proprietà curative e afrodisiache. «La richiesta sul mercato è altissima: il suo valore è di circa 75 mila dollari al chilo. Un corno pesa fino a 6 chili e può raggiungere anche un metro e mezzo di lunghezza», aggiunge Bomben.«Questo significa che con un unico corno il guadagno dei bracconieri e dei loro committenti può aggirarsi intorno ai 370 mila dollari nell’arco di sole 48 ore, cioè il tempo calcolato dall’uccisione dell’animale all’immissione sul mercato della polvere del suo corno».
Per sostenere e salvaguardare il rinoceronte, anche il bioparco Zoom di Torino, una delle quattro strutture italiane ad ospitare un rinoceronte bianco, insieme a Save the Rhino e Aiea hanno avviato iniziative di fundraising per sensibilizzare sul bracconaggio dei rinoceronti che sta portando alla loro estinzione. Questa e altre campagne internazionali di fundraising, come quella di Pengo Life Project, contribuiscono alla conservazione della specie raccogliendo fondi destinati a sostenere progetti sul posto per la conservazione e la salvaguardia della specie in natura, per il recupero degli animali feriti e degli orfani, per retribuire formare rangers per il pattugliamento nei parchi nazionali, nonché per lo studio di metodologie e sistemi per la protezione dei rinoceronti.
Come aiutare Pengo Life Project