Tra le vittime del terremoto ci sono anche loro, gli animali domestici che il sisma ha separato dalle loro case e dalle loro famiglie. Sono centinaia i pet dispersi e quelli “orfani” dei loro proprietari: cani e gatti e qualche coniglio che in questi mesi sono stati soccorsi dalle maggiori associazioni animaliste e dai volontari arrivati sul campo per aiutare proprio loro. La solidarietà è arrivata anche dal tam tam partito subito sul web e nei social media. Dalla rete sono partiti i tanti appelli per ritrovare i familiari con la coda smarriti o per cercare le famiglie di quelli ritrovati tra le macerie spaventati, spesso feriti. Dal socialweb sono state lanciate anche le tante richieste d’aiuto per raccogliere fondi e materiali da destinare al soccorso dei quattro zampe terremotati. Sono molte le persone che hanno offerto denaro per le loro cure e regalato cibo, cucce, coperte, farmaci. Diverse famiglie si sono messe a disposizione per fornire un tetto e una ciotola agli animali “orfani”.

La Lega antivivisezione (Lav) traccia un bilancio dei soccorsi agli animali: «Abbiamo raccolto più di 100 segnalazioni compiuto oltre 60 interventi con due squadre e due automezzi, di cui uno abilitato al trasporto animali», spiega il presidente Gianluca Felicetti. «Abbiamo un progetto a medio termine per la cura degli animali presenti sui luoghi colpiti dal sisma, che attuerà interventi di sterilizzazione degli animali anche ai fini della prevenzione del randagismo e per tenerne sotto controllo l’incremento demografico».

L’attività dei gruppi d’intervento per gli animali, composti da volontari, veterinari, educatori, si è svolta con l’ausilio e a supporto del Corpo Forestale dello Stato e in costante contatto con le istituzioni. La Lav, a tal fine, ha fatto parte del tavolo di coordinamento emergenza terremoto presso il Dicomac (Direzione di comando e controllo della protezione civile), di cui fanno parte Corpo Forestale dello Stato, Asl, Comuni ed altre Associazioni.

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Scugnizzo recuperato e riconsegnato (Foto Lav)

«Tra le storie a lieto fine, quella del gatto Scugnizzo (v. foto e video) che è stato soccorso nei primi giorni dell’emergenza, subito trasferito in una clinica veterinaria, e che finalmente nelle ultime ore ha potuto ricongiungersi alla sua famiglia grazie ai tanti appelli diffusi e dai cittadini che ci hanno sostenuto in queste settimane», continua Felicetti. «Scugnizzo è solo uno dei tanti animali che abbiamo soccorso e la sua storia, a un mese esatto dal terremoto, è per noi motivo di speranza e simbolo di un auspicato ritorno alla normalità, purtroppo ancora lontano, per il quale non ci stancheremo di lavorare».

L’emergenza continua ancora e ancora continua la catena di solidarietà.

Chi volesse aiutare cani e gatti terremotati può rivolgersi alle associazioni attive sul campo, Lav, Oipa, Enpa, e scorrere gli appelli dei volontari pubblicati nei gruppi Facebook

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Ecco un video della Lav sulle attività di recupero degli animali nelle zone terremotate

Foto in evidenza © Ansa