Ci risiamo. Ancora una volta in Trentino animali selvatici a rischio doppiette. La Giunta provinciale di Trento ha approvato un disegno di legge, che sarà trasmesso con urgenza al Consiglio provinciale per essere approvato, che riguarda le ”Misure di prevenzione e di intervento concernenti i grandi carnivori ai fini della tutela del sistema alpiculturale provinciale”. E in questo decreto è contemplata la possibilità di abbattimento di alcuni esemplari di orsi bruni (Ursus arctos) e lupi (Canis lupus) dei quali prevede “il prelievo, la cattura o l’uccisione”.
“La Giunta Provinciale di Trento annuncia, per voce del presidente Ugo Rossi, l’avvio di una procedura urgente
per l’approvazione di una norma provinciale che consentirà di sparare a lupi e orsi. Un’operazione che si pone in netto contrasto con le leggi nazionali e le direttive comunitarie che impongono l’assoluta protezione per questi animali”. Lo spiega in una nota la Lav che sottolinea come “in piena campagna elettorale, pur di raccattare
qualche voto dagli allevatori più estremisti, la Giunta Rossi ancora una volta invece di aiutare i cittadini, favorendo la convivenza con gli animali selvatici, impone la sua linea filo-venatoria: se c’è un problema di convivenza con gli animali, siano semplicemente uccisi”.
”Le dichiarazioni del Presidente Rossi sono dettate anche dalla ricerca di consenso elettorale”, commenta Massimo Vitturi, responsabile Lav Animali Selvatici. “Si tratta di una dichiarazione di guerra emessa dal Trentino contro gli animali selvatici, proprio in occasione della giornata mondiale dell’ambiente. “Il presidente Rossi è pienamente consapevole che la sua legge ammazza-lupi sarà censurata sia dallo Stato italiano, sia dalla Commissione Europea. La Direttiva Habitat impone infatti un rigoroso regime di tutela per orsi e lupi, al quale solo gli Stati membri (non le Regioni o le Province autonome) possono derogare.”
Prosegue la Lav: “Se nonostante queste evidenze, il presidente Rossi volesse irresponsabilmente portare a termine il suo progetto, alle prossime elezioni avrà certamente modo di rendersi conto che per fortuna il Trentino è abitato anche da tantissimi elettori che sul rapporto con gli animali selvatici la pensano in maniera diametralmente opposta al presidente uscente. Certo è che se la legge provinciale dovesse essere approvata non supererà il vaglio di Roma. Non abbiamo dubbi che il nuovo ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ex generale dei Carabinieri Forestali, già Comandante Regionale del Corpo Forestale dello Stato, segnerà una forte rottura con la precedente Amministrazione, determinando il rinvio alla Corte Costituzionale della famigerata legge provinciale. A meno che Rossi non ambisca a rappresentare la prima Amministrazione locale che si farà impugnare una legge dal nuovo Consiglio dei Ministri.”
Intanto l’ufficio legale della Lav sta già scrivendo una specifica istanza alla Commissione Europea perché apra subito una procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese a causa della violazione della Direttiva Habitat da parte del Trentino. ”Chiederemo che le multe inflitte dall’Europa al nostro Paese, a causa dello sconsiderato comportamento istituzionale del Presidente, siano a lui stesso addebitate, oltre al danno erariale conseguente l’uccisione anche di un solo esemplare di orso o lupo”, afferma l’associazione animalista.