La terribile agonia che i pesci sono costretti a subire a causa della pesca intensiva praticata con le reti a strascico testimoniata dal reportage di Animal Equality a largo delle coste sarde. Le immagini sono state realizzate da un “infiltrato” su un peschereccio sardo in azione al largo delle coste dell’isola.
Presi con le reti a strascico, i pesci scaricati a bordo dell’imbarcazione boccheggiano per interminabili minuti, anche 15 e oltre, per poi morire soffocati. In quei momenti interminabili gli animali si torcono su se stessi alla ricerca disperata di una via di fuga.
La pesca a strascico causa enormi danni all’ecosistema marino e sofferenze incredibili a tutte le specie che vengono catturate dalle reti.
Le immagini dei video (vedi sotto) sono molto crude. Reti che catturano centinaia di migliaia di esemplari, pesci con gli organi interni che fuoriescono dalla bocca a causa dello sbalzo di pressione, specie considerate invendibili che vengono tuttavia ammassate prima di essere rigettate in mare.
“Come ammiriamo la bellezza e sinuosità dei pesci nei documentari o quando li osserviamo durante le nuotate estive, così ci dimentichiamo che cosa vuol dire per loro venire strappati al loro ambiente, trascinati ammassati nelle reti a strascico e poi lasciati agonizzare per minuti e ore sul ponte delle navi, prima di venire uccisi e congelati”, fa notare Animal Equality Italia.
Secondo gli ultimi report della Fao e di Oceana, nel 2048 rischiamo che i nostri mari rimangano privi di pesci. In particolare, il Mediterraneo è in serio pericolo. “Tutte queste pratiche mettono in luce due elementi su cui dovremmo focalizzarci in futuro: la sostenibilità ambientale e la sofferenza degli animali”, spiega Matteo Cupi, direttore esecutivo dell’associazione. “Non possiamo più sfuggire a tutto questo, senza contare che la letteratura scientifica ormai ha dimostrato che anche per i pesci valgono quelle caratteristiche che normalmente attribuiamo agli animali, ovvero la sensibilità al dolore e agli stimoli negativi e la sofferenza sotto stress”.
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