I pulcini dello scricciolo fatato australiano, un uccello dell’ordine dei passeriformi, imparano fin dentro l’uovo un richiamo particolare che indichi ai genitori la richiesta di cibo. La madre canta alle proprie uova una melodia, che è unica, una sorta di “parola d’ordine” che poi distingua i suoi pulcini dai piccoli dei cuculi. Questi ultimi, infatti, sono uccelli “parassiti”: le femmine depongono le uova nel nido di altre specie e, una volta schiuse, i piccoli cuculi spingono giù dal nido le uova dei figli legittimi. Le mamme degli scriccioli hanno quindi escogitato questo stratagemma per la sopravvivenza e la protezione dei propri piccoli.
Alcuni esperti della Flinders University di Adelaide (Australia) hanno voluto verificare se l’apprendimento dei canti fosse una questione genetica o un’abilità trasmessa dai genitori: hanno quindi scambiato di posto le uova di 22 nidi, scoprendo che i nuovi nati avevano appreso il canto insegnato dalla madre adottiva e non quello della madre legittima.
Questa è una dimostrazione del fatto che il “codice” insegnato viene trasmesso direttamente alle uova. Una dote che i cuculi non possiedono. I pulcini cuculi, però, hanno sviluppato una contro-strategia: emettono richiami a caso, sempre diversi, cercando di indovinare la giusta melodia per farsi cibare. E, a volte, ci riescono.
(Roberta Diglio)