Carresi del Molise, 29 rinvii a giudizio tra cui amministratori e organizzatori per maltrattamento e doping
Per le “Carresi” (corse dei buoi) molisane del 2014 e del 2015 ventinove persone – tra cui sindaci, amministratori, organizzatori e partecipanti alle “gare” – sono state rinviate a giudizio dal sostituto procuratore della Repubblica di Larino, Marianna Meo, per reati gravissimi che vanno dal maltrattamento di animali all’organizzazione di spettacoli con animali non autorizzati. Contestato anche il reato di doping. Enpa, parte offesa nel procedimento rappresentata dall’avvocato Claudia Ricci, esulta: “Sarà fatta finalmente giustizia”.
I fatti risalgono al 2014 e al 2015 quando in tre centri del Molisano (San Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone) sono stati organizzati “spettacoli” in cui i buoi trainavano pesanti carri. L’indagine della Procura di Larino è partita grazie a una denuncia dell’Ente Nazionale Protezione Animali, che ha anche raccolto (e consegnato agli investigatori) materiale video che comprovava i maltrattamenti subiti dagli animali. In un caso, le Guardie Zoofile Enpa furono anche oggetto di insulti (che colpirono anche la presidente nazionale Enpa, Carla Rocchi), intimidazioni e minacce di morte.
Il decreto di rinvio a giudizio chiude una lunga e scrupolosa indagine e in particolare ammette ciò che Enpa ha sempre denunciato: i buoi venivano costretti a una fatica insopportabile per le loro caratteristiche ed erano costretti a tirare pesanti carri, su una strada asfaltata, sui quali trovavano posto anche molte persone. Inoltre i bovini venivano colpiti da violenti colpi di bastoni e verghe con lo scopo di farli correre di più. Di più: la Procura di Larino contesta ad alcuni rinviati a giudizio anche l’uso di farmaci dopanti. Un quadro drammatico, violento, che ancora una volta conferma il fatto che le “Carresi” molisane non hanno nulla di spettacolare.
ACTION! Firma contro le Carresi, la corsa dei buoi
Tra le persone rinviate a giudizio figurano anche i sindaci in carica in quegli anni di San Martino in Pensilis, Ururi e il vicesindaco di Portocannone oltre ai componenti delle commissione di vigilanza sui pubblici spettacoli i quali – in un caso in particolare – autorizzarono la gara nonostante il parere contrario dei veterinari pubblici.
Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa, ha dichiarato: “Il rinvio a giudizio di persone per reati così gravi contro gli animali con in questo caso, non è una buona notizia: vuol dire che gli abusi, le violenze, i maltrattamenti e le sevizie contro i bovini delle Carresi sono emersi nel corso di una seria indagine, per la quale ringraziamo la Procura di Larino e tutti gli investigatori. Vuol dire, anche, che una tradizione come quella delle Carresi deve cessare per sempre: non aspetteremo certo le auspicabili condanne per affermare con forza questo concetto. Se Enpa esulta è perché speriamo di essere alla fine del tunnel: chiediamo infatti che le Carresi siano vietate per sempre, comunque, da subito”.
Da parte sua, l’avvocato dell’Enpa, Claudia Ricci, ha osservato come “spesso il maltrattamento di animali è celato in spettacoli per il divertimento grottesco dell’uomo. L’utilizzo di animali del tutto inadatti a ogni forma di competizione, porta inoltre gli organizzatori a impiegare sostanze dopanti al fine di aumentare le loro prestazioni, e in questo caso la circostanza viene ben definita dalle ottime indagini della Procura di Larino”.
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(Foto in evidenza tratta da nelcuore.org)