Un uccello è morto, dopo due giorni di agonia, impigliato negli elastici di una mascherina sanitaria gettata a terra. La foto e la notizia arrivano dal profilo Facebook della canadese Sandra Denisuk, che scrive: “Non gettate mascherine e guanti a terra. Questo uccello è vittima innocente della negligenza dell’uomo. Gli animali non possono aiutarsi da soli: guardate cosa stiamo facendo loro. Questo uccello è rimasto impigliato su un albero per due giorni. L’elastico della mascherina era avvolto attorno al collo. Per favore, condividete. Purtroppo l’animale non ce l’ha fatta. Anche i guanti sono pericolosi per gli animali”.
L’inquinamento da plastica sporca gli ambienti urbani ed extraurbani, inquina i mari e i corsi d’acqua e soffoca la fauna selvatica. Dobbiamo proteggere coloro che non possono parlare da soli, diffondiamo la consapevolezza di quanto male possiamo con la sciatteria di un gesto.
Non costa molto gettare i rifiuti nei contenitori. Ricordiamo che mascherine e guanti sanitari monouso vanno gettati nei cassonetti della raccolta indifferenziata.
Il Politecnico di Torino afferma che, nella fase che stiamo vivendo, serviranno un miliardo di mascherine e mezzo miliardo di guanti al mese. Se anche solo l’1% delle mascherine venisse smaltito non correttamente – e nella peggiore delle ipotesi gettato in natura – questo si tradurrebbe in ben 10 milioni di mascherine al mese disperse nell’ambiente. Considerando che il peso di ogni mascherina è di circa 4 grammi questo comporterebbe la dispersione di oltre 40 mila chilogrammi di plastica in natura. Occorre un’assunzione di responsabilità da parte di chi utilizza questi dispositivi di protezione. Bisogna che ognuno faccia uno sforzo per far sì che si proceda con uno smaltimento corretto e con il minor impatto possibile sulla natura.
Le mascherine vanno smaltite nei contenitori per la raccolta indifferenziata avendo sempre cura di tagliare gli elastici.
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