In Asia e Africa il piccolo animale viene cacciato senza tregua per le sue scaglie
Si stima che il commercio illegale di animali selvatici coinvolga un giro d’affari di 15 miliardi di dollari l’anno. Alcune delle specie più iconiche del pianeta rischiano l’estinzione, come la tigre, cacciata per i denti, le unghie, la pelle, e il rinoceronte, ricercatissimo per le presunte qualità afrodisiache del suo corno. Ma c’è anche un’altra specie, meno conosciuta, che si trova ormai in condizioni veramente critiche: il pangolino, l’unico mammifero con le scaglie, conosciuto anche come “formichiere squamoso“. Come il formichiere, infatti, usa la sua lunga lingua per nutrirsi di insetti.
E’ dal 2016 che il commercio del pangolino è illegale: una risoluzione Cites (la Convenzione internazionale che regola il commercio delle specie animali e vegetali minacciate di estinzione) del settembre di quell’anno bandisce qualsiasi tipo di commercio di parti o derivati delle otto specie di pangolino esistenti. Sono proprio le scaglie, la sua corazza, che lo rendono ambito dal commercio illegale: fatte di cheratina, come le nostre unghie, secondo molte superstizioni sarebbero una panacea per molti mali e sono utilizzate nella medicina orientale. Inoltre, la sua carne viene considerata una prelibatezza: ecco perché oggi il mite pangolino è l’animale più contrabbandato al mondo. La sottospecie cinese è declinata del 90% dal 1960, a causa proprio del commercio illegale.
“Pochi mammiferi sono tanto poco conosciuti quanto affascinanti come i pangolini”, osserva Isabella Pratesi, direttore Conservazione Wwf Italia. “Perdere questi miti ospiti delle savane e delle foreste sarebbe una gravissima perdita per tutti. Niente mi ha mai emozionata tanto quanto accudire un cucciolo di pangolino a cui era stata uccisa la madre e che succhiava il latte da un biberon. Questi piccoli orfani e i loro genitori hanno un disperato bisogno di aiuto. È quello che il Wwf sta facendo in Africa e in Asia per fermare il massacro per le scaglie e la carne. Solo con il contributo di tutti, governi, istituzioni cittadini, sarà possibile fermare questo orrendo crimine di natura che rischia di cancellare per sempre animali meravigliosi”.