Stop ai tagli estetici dal 2016 anche per il cane corso e il mastino napoletano, che dunque non dovranno più essere sottoposti a conchectomia, pratica che prevede il taglio delle orecchie. Lo ha stabilito la Federazione cinologica internazionale (Fci), che ha approvato le modifiche proposte dall’Italia e modificato gli standard internazionali di bellezza. Per le due razze italiane vigevano ancora standard antecedenti il divieto di amputazione estetica.
Questo traguardo è il risultato dell’impegno di Enci (Ente nazionale della cinofilia italiana), Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari italiani) e Fnovi (Federazione nazionale Ordine veterinari italiani), che un anno fa hanno firmato a Milano una dichiarazione congiunta che avviava le procedure di modifica dello standard in favore dell’integrità delle orecchie, si legge in una nota. L’iter di modifica si è concluso a Zagabria a novembre del 2015.
“E’ un successo di cui possiamo andare fieri e del quale possiamo a buon diritto rivendicare il merito – commenta il presidente Anmvi, Marco Melosi – Quando un anno fa abbiamo sottoscritto la dichiarazione Anmvi-Fnovi-Enci per l’osservanza dei divieti di amputazione estetica ci siamo dati un obiettivo radicale, per cancellare alla fonte una
giustificazione estetica della conchectomia, procedura vietata in Italia in seguito alla ratifica, nel 2010, della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia”. Dal 2010, infatti, le amputazioni estetiche nel nostro Paese sono considerate reato penale di maltrattamento animale.
“La modifica degli standard del mastino napoletano e del cane corso, che l’Enci ha già difeso con successo
vincendo una causa promossa al tribunale di Milano, sono un passo che da tempo si attendeva da parte della cinofilia ufficiale – ricorda il presidente Enci Dino Muto – Speriamo che tale iniziativa italiana venga presto seguita da alcuni Kennel Club esteri per la modifica dei pochi altri standard di razza che consentono ancora la conchectomia. Confidiamo che i medici veterinari non la effettuino se non per motivi legati alla salute dei cani”.
Le nuove regole di standard non si applicheranno retroattivamente, come non sono considerabili penalmente le amputazioni antecedenti l’entrata in vigore della legge. “Tuttavia – aggiunge Melosi – cambieranno definitivamente gli scenari delle competizioni di bellezza canina e il futuro di questi animali, perché viene definitivamente
superata una discrasia etica fra la normativa vigente in Italia e i criteri estetici internazionali”. Soddisfazione per la modifica degli standard è espressa anche dalla vicepresidente Fnovi, Carla Bernasconi, secondo cui “la cinofilia italiana fa una altro passo avanti nel rispetto dei cani”. Bernasconi ricorda che per tutti i cani, in Italia, le amputazioni di orecchie e della coda sono legali solo quando eseguite a scopo terapeutico da un medico veterinario che ne certifica – sotto la propria responsabilità – l’esecuzione e la finalità. Per la caudotomia valgono anche le prescrizioni del Consiglio superiore di sanità che ha ammesso il taglio della coda a scopo di prevenzione in alcune razze da lavoro, in quanto esposte a rischio di traumi e compromissioni del benessere.