“La cattura seguita da sterilizzazione e rilascio nell’ambiente è un metodo che le competenti autorità nazionali possono considerare tra le misure di gestione in applicazione dell’articolo 19 del Regolamento Europeo n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive“. Lo ha affermato il commissario all’Ambiente della Commissione Europea, Karmenu Vella, in una risposta scritta a un’interrogazione parlamentare. Il commissario ha così chiarito che la sterilizzazione degli animali inseriti nella lista delle specie aliene invasive e il loro successivo rilascio non è equiparabile all’attività di “rilascio nell’ambiente” che è invece espressamente vietata dal Regolamento Europeo.
Fino a oggi, l’intervento istituzionale si è sempre limitato a prevedere esclusivamente l’uccisione degli animali, respingendo in molti casi le proposte di sterilizzazione formulate dalle associazioni animaliste, con il pretesto di considerare la successiva reimmissione sul territorio degli animali sterilizzati, un “rilascio nell’ambiente“, vietato dal Regolamento. Questo prevede espressamente, invece, che la gestione delle specie aliene invasive possa avvenire ricorrendo sia a metodi letali sia non letali.
La sterilizzazione degli animali considerati invasivi e alieni, è quindi un metodo di gestione non letale a tutti gli effetti che può e deve essere applicato in tutti i contesti possibili anche dalle autorità istituzionali nazionali e locali.
“Il grande lavoro svolto fino a oggi, anche dalla Lav, mediante l’organizzazione e il finanziamento di progetti locali di sterilizzazione, grazie al quale sono stati salvati migliaia di animali, rientra quindi a pieno diritto nel quadro normativo europeo, dimostrando nei fatti che l’uccisione degli animali non è mai una misura necessaria”, ha commentato Massimo Vitturi, responsabile Lav Animali Selvatici.