AGGIORNAMENTO DEL 6 APRILE 2020 DA ANIMANATURALIS.
AnimaNaturalis comunica nel suo sito che gli attivisti hanno inviato oltre 20 mila mail alle autorità e che è stata vinta la prima battaglia. Il Governo spagnolo aiuterà musicisti, teatro, letteratura, cinema, ma non un soldo andrà al settore della corrida.
“Non possiamo abbassare la guardia”, aggiunge AnimaNaturalis. “L’industria della corrida sta inviando lettere e mantenendo contatti con politici e istituzioni di alto livello, e sta anche contattando il Ministero dell’Agricoltura per cercare ulteriori salvataggi. Abbiamo bisogno che il governo non ascolti le loro richieste. I soldi pubblici devono essere spesi per proteggere i più vulnerabili e quelli che affrontano la perdita della propria vita e lavoro”.
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ANTEFATTO
Tutte le corride in programma in Spagna nel mese di marzo sono state cancellate. Valencia, Castellón, Madrid, Siviglia, Murcia, Arnedo… Sono già cinquanta le corride annullate a causa dell’epidemia del nuovo coronavirus. Salvi, per il momento, circa trecento tori. La notizia arriva dall’associazione AnimaNaturalis, che chiede al Governo spagnolo l’immediata sospensione di tutte le corride in tutto il Paese e che l’industria della corrida non riceva aiuti compensativi per questa interruzione. L’associazione invita tutti a partecipare a questa petizione online per chiedere che tali fondi non siano concessi.
“Il settore della corrida è devastato: fiere sospese, migliaia di biglietti per il ritorno, San Isidro in aria”, si legge nel sito di AnimaNaturalis. “Come gli eventi sportivi e le scuole, l’arena è considerata un luogo di rischio di contagio”.
Ma il settore che lucra sulla corrida ha iniziato a reagire. “Il ministro della Cultura, José Manuel Rodríguez Uribe , ha concordato di tenere un incontro di emergenza con la Fondazione Toro di Lidia per ‘essere in grado di studiare la possibilità di avviare piani di emergenza, recupero e supporto per l’industria’. Non lo permetteremo!”, aggiunge l’associazione, che lancia una petizione per impedire che siano concessi sussidi al settore come risarcimento.”Usiamo l’occasione per sradicare gli abusi sugli animali una volta per tutte. Invia la nostra lettera di protesta al Ministro della Cultura affinché non assegni un solo euro dalle casse pubbliche per aiutare finanziariamente il settore della corrida“.