Anche a causa dell’urbanizzazione del loro ambiente naturale, molti gabbiani si sono spostati in città e nidificano su tetti e terrazzi.
Come convivere vicino a un loro nido durante la loro stagione riproduttiva?
Per non trasformare una manifestazione della natura in un falso problema, ecco qualche consiglio.
A fine aprile questi magnifici uccelli costruiscono il nido e, durante la cova, capita che qualche esemplare, per difendere la sua “casa”, faccia i cosiddetti ‘voli di parata’, accompagnati da grida, puntando gli umani, avvicinandosi ma raramente arrivando a toccarli. Ma basta alzare le braccia per allontanarli.
Per evitare altre azioni territoriali da parte del gabbiano nella stagione riproduttiva, può essere utile sistemare intorno al nido un paravento di legno o cartone aperto solo verso la direzione di arrivo dei volatili, in modo da separarlo anche visivamente dalle zone frequentate da persone.
Le uova si schiudono dopo circa 25-27 giorni e dopo circa 40 i piccoli (da uno a tre), pronti per volare se ne andranno definitivamente assieme ai genitori.
E’ possibile che la coppia possa tentare una seconda nidiata tra fine luglio e agosto. Lasciateli fare, e – se non li volete più vicini – una che gli uccelli abbiano abbandonato il nido è possibile demolirlo e sistemare barriere o reti per impedire future nidificazioni.
Ricordiamo che la legge proibisce tassativamente di:
– Prelevare, allontanare, trasferire, maltrattare, uccidere o ferire gli animali;
– Impedire ai genitori di accudire i nidiacei, portare loro cibo, avvicinarli e somministrare le cure parentali, o introdurre o liberare animali che possano arrecare loro danno;
– Distruggere il nido prima del naturale allontanamento di tutti gli animali.
ONE COMMENT
Domenico
Dissento dalla affermazione che i gabbiani “puntano gli umani senza mai toccarli”. La comunità di gabbiani che vive nella zona in cui abito nei pressi del porto di Napoli ha nidificato su diversi tetti. Sono molto ben organizzati, perché chiunque si avvicini al nido viene segnalato dalle sentinelle e viene puntato con voli radenti. Più volte sono stato attaccato con colpi con le zampe sulla testa e in un paio di circostanze hanno puntato col il becco, colpendo le braccia che ho alzato per difendermi. Per tutta l’estate non abbiamo potuto utilizzare il terrazzo sottostante al tetto dove hanno nidificato. Quest’anno ho installato dissuasori e piante con aculei, hanno tentato di rifare il nido nello stesso punto dello scorso anno, ma ogni giorno ripuliamo la zona,per cui non ci sono ancora riusciti. E sorprendente notare che in assenza di uova e di piccoli si limitano solo a puntare, senza aggredire fisicamente.