Residui di plastica e disattenzione umana hanno provocato la morte di una tartaruga marina sulla costa adriatica. Il motivo? “Una semplice lenza, non professionale, utilizzata molto probabilmente da un ‘pescatore della domenica’ che ha catturato la tartaruga e poi ha provato a tagliare la lenza. Questa, essendo lunga più di un metro, si è depositata nell’intestino dell’animale. È una patologia che non vediamo frequentemente”, racconta all’Adnkronos Salute Nicola Di Girolamo, veterinario specialista in animali esotici e professore all’Università dell’Oklahoma (Usa), che ha effettuato l’autopsia sulla tartaruga insieme a Giordano Nardini, veterinario capo della Fondazione Cetacea.
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“La tartaruga che si è spiaggiata pochi giorni fa sulla costa adriatica”, racconta l’esperto, “è morta dopo una lunga agonia causata da un intaccamento intestinale causato da un corpo estraneo lineare, una lenza. Come sappiamo, le lenze che feriscono o uccidono le tartarughe marine solitamente sono molto grandi poiché utilizzate per la caccia al tonno o al pesce spada. È triste pensare che questa tartaruga sia morta non per una causa batterica o virale, ma per un futile motivo ‘hobbistico’. Si trattava di un animale di circa 25 anni, pronto per procreare“.
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“Con l’estate alle porte è importantissimo che le persone ricevano il messaggio che per trattare le tartarughe marine ferite o spiaggiate siano immediatamente allertati la Capitaneria di porto o enti come la Fondazione Cetacea. E’ molto positiva la sensibilità che c’è sulla plastica e sull’inquinamento del mare in questo momento, ma forse dovremmo riflettere anche sull’impatto diretto che ha l’uomo con le sue azioni su questi animali”, conclude Di Girolamo.
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