Non esiste norma che sancisca che isolare un cane da rapporti sociali e stimoli mentali sia un comportamento illegittimo ed esiste, invece, la convinzione diffusa che il cane per essere felice necessiti di spazio e di stare all’aperto: credenze popolari prive di fondamento come ogni proprietario di un cane sa e che determinano, per chi le segue, maltrattamento psicologico nei confronti dei nostri amici a quattro zampe tanto grave quanto privare un cane di acqua e cibo a sufficienza.
Questa forma di maltrattamento prende il nome di isolamento sociale. Isolamento sociale significa: relegare un cane in giardino o in un box o in un balcone o in una casa o in un cortile – non importa quanto grandi essi siano – dimenticandoci delle sue necessità di movimento, esplorazione, interazione sociale, perlustrazione che caratterizzano ogni cane, di qualsiasi taglia.
Il cane è un animale sociale e, in quanto tale, sente il bisogno di stare in gruppo, poiché è nel gruppo che, oltre a mostrare il meglio di sé, vede soddisfatti i suoi bisogni di appartenenza.
Contro l’isolamento sociale del cane la Regione Marche, in collaborazione con l’associazione L’amico fedele, ha realizzato il manifesto qui sotto.