La primavera porta con sé la processionaria: un pericolo che può essere letale per gli animali e soprattutto per i cani, che spesso sono naso a terra ad annusare e frugare tra erbe e cespugli.
Le processionarie sono bruchi pelosi, che si trasformeranno in farfalle notturne, che hanno l’abitudine di spostarsi in fila indiana formando una sorta di processione e che costruiscono tra i rami degli alberi nidi molto simili alla forma dello zucchero filato tanto amato dai bambini. Si trovano in particolare nelle pinete, dove vivono le processionarie del pino, e nei boschi di quercia, dove alberga una specie simile, che divora avidamente le foglie di questa pianta. Il bruco, con il movimento e per l’azione del vento, perde le setole del dorso, che presentano all’apice minuscoli ganci coi quali si attaccano facilmente a pelle e mucose, provocando una reazione più o meno grave, dovuta all’istamina rilasciata.
Se ingerite, dunque, le setole della processionaria sono fortemente urticanti e possono determinare reazioni allergiche di varia intensità, come eruzioni cutanee con forte prurito e congiuntivite. Se inalate, possono provocare l’irritazione delle vie respiratorie, con dispnea e addirittura asma, sino a provocare shock anafilattico nei soggetti a rischio o che più volte sono venuti a contatto con i peli urticanti di questo bruco.
Nei cani è facile che avvenga l’ingestione delle setole presenti nell’erba, o sulle pigne con cui giocano, con gravi e a volte gravissime conseguenze per la lingua e per le mucose della bocca e dell’apparato digerente. Nei casi più gravi i danni alla lingua e al cavo orale sono irreversibili.
Per prevenire i danni da processionaria l’unica cosa da fare è non frequentare con i propri cani pinete o boschi di querce non disinfestati dalla fine di febbraio sino a fine maggio, periodo nel quale l’insetto si chiuderà in un bozzolo che svilupperà la farfalla adulta nei mesi di piena estate.
In caso d’ingestione di setole delle processionarie, è bene somministrare per via sottocutanea una dose di cortisone commisurata al peso del cane o del gatto e correre dal veterinario.