Questa è la storia dell’ex soldato Pyotr Pankratau e del suo amico scoiattolo Minsk.
Qualche anno fa un gruppo di soldati bielorussi trovarono uno scoiattolino in punto di morte e lo portarono al sergente maggiore Pankratau.
“Lo avevano trovato steso per terra, privo di conoscenza, sotto un albero, con dei vermi che gli uscivano dalla bocca e alcuni anche nell’occhio destro. Io li ho tolti e due settimane dopo è tornato normale”, racconta Pankratau.
Il sergente inizia così a prendersene cura dandogli da mangiare ogni quattro ore, finché il piccolo non si riprende completamente: “L’ho nutrito con alimenti per bambini e latte per mezzo di una siringa. Poi gli sono spuntati i dentini e ha potuto alimentarsi autonomamente”, spiega. Poi lo scoiattolo, a cui il soldato ha dato il nome di Minsk, è stato con lui per tutto il periodo del servizio prestato come militare.
Adesso Pyotr ha lasciato l’esercito e fa il tassista. Vaccinato e registrato, Minsk è sempre con lui. E’ stato educato molto bene, sta al suo posto, dorme nel suo lettino sul cruscotto del taxi e, di tanto in tanto, guarda il suo amico attraverso il volante.
“Non mostro Minsk a tutti i miei clienti”, racconta Pyotr. “Perché dovrei farlo? Perché disturbarlo in continuazione? Lo mostro solo ai bambini”.
(Ricordiamo che in Italia questo non sarebbe possibile, poiché la legislazione in materia è restrittiva. La fauna selvatica non può essere addomesticata e tenuta in casa. In caso di animali feriti, bisogna portarli in un centro recupero).