Dai rifiuti di una discarica in India alle vette immacolate dell’Himalaya. È questa la storia di Rupee (Rupia), il primo cane al mondo ad avere scalato il monte Everest, raggiungendo il campo base – a 5.364 metri sul livello del mare. Ecco il suo racconto.
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Mi chiamo Rupee ed ho scalato l’Everest, 5364 metri fino al campo base. L’ho fatto per amore, per amore della mia bipede Joanne. Lei mi ha trovato a Ladakh, in India, dove non me la stavo passando per nulla bene, come spesso capita nei paesi poveri come il mio,. Cercavo di vivere in una discarica, ma oramai ero allo stremo delle forze. Non riuscivo più a camminare né a sostentarmi.
Joanne mi ha preso con sé, mi ha rifocillato con riso e uova, mi ha rimesso in sesto, senza di lei sarei sicuramente morto. Nel pieno delle forze, abbiamo deciso di partire per questa avventura. Lei aveva già fatto parecchi viaggi simili con Oscar, prima che un camion non lo mettesse sotto nel gennaio di quest’anno. Il 14 ottobre siamo partiti da Delhi: abbiamo fatto tappa al Taj Mahal prima di arrivare a Kathmandu da dove siamo partiti per il campo base che abbiamo raggiunto in 10 giorni.
Joanne mi aveva allenato per questa avventura, ma aveva anche pensato che avessi potuto non farcela, prevedendo un portatore anche per me per le tappe più difficili della scalata. Abbiamo incontrato moltissimi bipedi durante il percorso, tutti molto curiosi e stupiti di vedere un cane al campo base ed anche dispiaciuti di non aver condotto con loro i propri cani. Io me la sono cavata egregiamente, ed è stato bellissimo partecipare a questa avventura e soprattutto scorrazzare sulla neve. Joanne mi guardava felice e, come dice sempre lei, “forse salvare un cane non cambierà il mondo, ma cambierà sicuramente il mondo di quel cane!
(VG)
(Foto Caters News Agency by Dailymail.co.uk)