Pubblichiamo il comunicato stampa dell’Enpa sulla vicenda riguardante la derattizzazione “a cielo aperto” operata dall’Ama, su commissione del Dipartimento Ambiente del Comune di Roma. L’intervento documentato dal Tgr Lazio Rai (il servizio è al link https://goo.gl/Xd9DBW ) ha mostrato esche di paraffina posizione tra le radici degli alberi, nei prati o posizionate poco al di sotto del livello del terreno. C’è grande allarme e grande pericolo per i cani i passeggiata, per i gatti di colonia, per gli uccelli e per tutta la fauna che vive nella nostra città.
Aggiungiamo che i topicidi attraggono anche gli uccelli e gli animali domestici. Gli uccelli a loro volta, come i topi, sono cibo per i predatori: cani, gatti, uccelli di grandi dimensioni, come gabbiani, e rapaci.
Le derattizzazioni crueltyfree, ad esempio con ultrasuoni, sono una valida alternativa non pericolosa. Inoltre, se si mantenesse la città pulita, i topi non cercherebbero cibo nei cumuli d’immondizia.
Di seguito, il comunicato stampa dell’Enpa.
Roma. Esche velenose “a vista”. Grave pericolo per bambini e animali, Enpa denuncia Ama: nostre mail e centralini intasati, residenti preoccupatissimi.
Roma, 24 agosto 2018 – L’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) denuncia l’Ama per la diffusione di sostanze velenose sul territorio della città. L’iniziativa legale di Enpa nasce dallo scellerato intervento di derattizzazione condotto il 23 agosto dagli operatori della municipalizzata che hanno sparso “a vista” esche topicide, disseminandole su prati, tra le radici degli alberi o all’interno di buche poco al di sotto del livello del terreno. Tutto questo, documentato dalle telecamere del Tg3 Lazio, è stato fatto in aperta e clamorosa violazione della normativa e delle più elementari e basilari regole di sicurezza, creando un gravissimo allarme per gli animali, non solo d’affezione ma anche selvatici. Chiunque, anche un bambino, potrebbe entrare in contatto con il veleno.
Oggi, a diverse ore di distanza da questa sciagurata operazione, Enpa e i romani sono ancora in attesa di sapere in via ufficiale da Ama quali siano le aree interessate da questo intervento e quali i provvedimenti adottati per la bonifica e il ripristino dei luoghi. Da quanto risulta ad Enpa, l’unica comunicazione sono stati alcuni post sui social, che davano per avvenuta la rimozione del topicida successiva alle proteste dei cittadini.
“I post non bastano” dichiara Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa e responsabile della Sezione capitolina dell’associazione. “Per le esche avvelenate esiste una procedura codificata, che deve essere attivata per precisa responsabilità del sindaco; vogliamo sapere se è stata seguita. Ne va dell’incolumità e della salute di moltissime persone e di numerosissimi animali; vista anche la dabbenaggine di cui in questo caso ha dato prova la municipalizzata, chiediamo e ci aspettiamo comunicazioni ufficiali dall’azienda».
Nel ricordare che ci sono metodi ecologici e incruenti per ridurre la presenza di topi in città – a partire da una maggiore pulizia delle strade – Enpa chiede le dimissioni del responsabile di questa sconsiderata operazione. “La salute di tutti, persone e animali è un bene troppo prezioso perché sia lasciata all’improvvisazione”, dichiara Rocchi. Dovesse essere avvelenato o peggio ancora morire un solo animale, l’Enpa riterrà l’Ama responsabile di ogni singolo avvelenamento di animali o, peggio ancora, di ogni singola morte e, in tal caso, è pronta a mobilitare i suoi avvocati contro la municipalizzata”.
Enpa chiede inoltre le dimissioni di chi ha disposto tale intervento. “Sono stupita e sconcertata che qualcuno possa aver dato disposizioni in questo senso. Persino un bambino capirebbe la pericolosità di quanto fatto da Ama, tanto più che esiste una ordinanza ministeriale antiveleno con un preciso protocollo da seguire. Chiedo a tutti di attivarsi in tal senso. Nella sua incosciente impreparazione Ama mette a rischio anche la vita di un bambino che venisse in contatto con tali esche”, conclude Rocchi.
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ONE COMMENT
Maria Peccio
Messageci vuole tanta superficialità e mancanza assoluta di coscienza sanitaria,sensibilità e senso civico oer mettere delle esche senza protezione composte da sostanze altamente tossiche anche per l’ ambiente.