Biella, 23 marzo -Tre cinghialini sono morti. E’ una corsa contro il tempo quella per salvare gli ultimi due cuccioli di rimasti in vita. Gli altri tre, affidati dalla Provincia a un allevamento di Cavaglià sono invece morti nei giorni scorsi, si trattava di cinghialetti appena nati la cui madre era stata uccisa dopo aver partorito in un giardino privato. Leggi la storia qui sotto e se puoi protesta con la Provincia di Biella (indirizzi e lettera-tipo in calce).
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Biella, 22 marzo – Prima ammazzano la loro mamma, che li aveva partoriti da pochi giorni, e poi catturano i piccoli affidandoli alle “cure” di un allevatore intenzionato a ucciderli entro fine anno.
E’ la drammatica storia di cinque cinghialetti venuti al mondo in un giardino privato in provincia di Biella, dove la loro mamma credeva di avere trovato un rifugio sicuro per darli alla luce.
“Questa storia ha dell’assurdo”, commenta Massimo Vitturi, responsabile Lav Animali selvatici. “La madre avrebbe potuto essere catturata con una gabbia trappola per poi essere rilasciata, insieme ai suoi piccoli, in un’area verde lontana dai centri urbani. È evidente che la scelta di ammazzarla senza nemmeno provare strade alternative, è stata fatta deliberatamente. Ferma restando la gravità e la crudeltà dell’uccisione di questa madre, per ovvi motivi etici e di umana compassione, non è superfluo ricordare anche le implicazioni legali della vicenda: i cinghiali, infatti, in quanto fauna selvatica, appartengono quindi al patrimonio indisponibile dello Stato, cederli a un privato è un atto illegale, ancor di più se quest’ultimo ne trae un profitto. Ne consegue che questa vicenda potrebbe configurare un danno economico allo Stato, come già affermato da recenti sentenze”.
La Lav ha inviato una diffida al presidente della Provincia di Biella, indirizzata anche ai Carabinieri e alla Procura della Repubblica affinché venga immediatamente revocata ogni ipotesi di macellazione dei cuccioli e l’affidamento all’allevamento, chiedendo inoltre la reintroduzione in libertà dei piccoli, dopo un adeguato periodo di svezzamento.
Noi possiamo scrivere alla Provincia di Biella chiedendo che i piccoli orfani siano affidati a un centro recupero animali selvatici (Cras), per poi essere reimmessi in libertà in un’area protetta.
Lettera-tipo:
Con riferimento alla vicenda della mamma cinghiale uccisa in un giardino privato (v. anche diffida Lav diretta alla Provincia di Biella, notizia su https://bit.ly/2uqAKbG), chiedo che i cinque piccoli cinghiali orfani siano affidati a un Centro recupero animali selvatici – per poi essere reimmessi in libertà in un’area protetta -, e non a un allevatore che, come annunciato, li macellerà entro fine anno.
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